di STEFANIA PIAZZO – Più volte su questo giornale è stato scritto che l’Europa, il Nord, un certo modello di civiltà, faranno la fine di Costantinopoli. La capitolazione dell’allora centro dell’Impero Romano d’Oriente, per la negligenza dei suoi custodi, è l’esatta immagine delle capitali europee sotto scacco. Impadronirsi della città ed entrare dal varco lasciato incustodito, come accadde a Costantinopoli. Istanbul, nemesi del destino storico, è oramai il bersaglio prolungato del terrore islamico. Oggi, più in generale, il varco si chiama democrazia occidentale e, aggiungiamo, egualitarismo. La democrazia, in mano a questa classe politica europea, sta producendo il fenomeno del terrorismo. Senza governanti illuminati, la democrazia è “rozzezza e brutalità delle masse”, per citare lo storico olandese Johan Huizinga. La democrazia che si coniuga all’ideologia dell’egualitarismo, del tutti uguali, sta portando all’imbarbarimento e alla fine di una civiltà.
Il concedere pari opportunità a chi non vuole pari opportunità ma il prevalere di una ideologia religiosa come forma di controllo degli stati, dei popoli, e spacciare questo diritto per democrazia, è aver trasformato la democrazia in demagogia. Scriveva Giuseppe Reguzzoni sul Sussidiario: “Noi viviamo in una democrazia che è illusoria, falsa. Siamo in un paese dove si possono esporre delle rane crocifisse, coprire di sperma il volto della Madonna, com’è successo a Bologna, ma non si può dire che cosa è questa Repubblica perché ti danno mille euro di multa. Non si può dire una parola sul presidente della Repubblica perché è vilipendio al capo dello stato”.
Non si può scrivere, aggiungiamo noi, che “Lampedusa è invasa” perché scatta l’esposto, come è accaduto per un titolo, da parte dell’Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, presso la presidenza del Consiglio dei ministri.
Il terrorismo trova terreno fertile dove la democrazia come la nostra diventa totalitarismo debole. Siamo liberi di dire quello che altri ci concedono di dire. Non abbiamo il diritto di replicare, criticare la violenza, i fenomeni di prevaricazione di massa come l’Isis.
In Italia, un’altra democrazia sta per arrivare, quella dello ius soli. E’ democrazia, spiegano. E’ egualitarismo, spiegano. Ad una identità che si apre, un’altra più forte sta per arrivare. Perché la nostra identità, la nostra, è debole e sfarinata. Impercettibile. Una maggioranza silenziosa sta creando le condizioni per sferrare una scalata ad una opposizione inesistente, la nostra.
Nel maggio 1453 i giannizzeri di Maometto II non entrano dalle cerchie murarie della città, edificate nei secoli da Costantino il Grande, Teodosio, Giustiniano ma da una porticina pedonale incustodita. Pochi anni dopo i turchi erano pronti ad attaccare Vienna e Venezia.
Oggi, cosa c’è di diverso da quanto già visto?