di STEFANIA PIAZZO – Ecco la storia. Ho sottoscritto Eolo Easy per avere internet più veloce a casa. E’ tutto documentato. Era il 24 settembre e al 17 ottobre tutto ancora tace. Mmm… Controllo la posta, rileggo le mail, Eolo mi dà conferma del pagamento del contratto il 25 settembre, il giorno dopo.
Ho ingaggiato due diverse conversazioni via chat con l’assistenza, di seguito documentata. Ma sempre più mi persuado che questo non è il paese del libero mercato, ma del libero populismo economico, in cui si gioca sulle parole, sulla pelle degli operatori dei call center, più automi con risposte a schema che tecnici umani, e degli utenti, più dei rompi coglioni idioti e perditempo a cui rispondere sopportando gentilmente. Un Paese in cui i contratti traccheggiano sul lessico che propone, pospone e antepone verbi transitivi della promiscuità contrattuale come accettazione, prenotazione, assegnazione, ricezione, incasso, lavorazione…