Probabilmente “arriveremo a un’inflazione nella media del 2022 del 5,5%, che è lo scenario simile a quello del DEF. Ma è uno scenario altamente improbabile perché è impossibile tornare da domani alla quasi zero inflazione dell’ultimo decennio. La nostra previsione è quella centrale, con chiusura a +6,5% per i prezzi al consumo, di ben sette decimi sopra le valutazioni del governo”. E’ quanto ha detto il Direttore dell’Ufficio Studi Confcommercio, Mariano Bella, nel corso della presentazione del Rapporto economia e consumi 2022-2023.
“Chiediamo al governo un intervento immediato per proteggere i salari, per proteggere il potere d’acquisto, per abbassare la pressione dell’inflazione e poi anche qualcosa di più strutturale sul cuneo fiscale”. Così il segretario del Pd, Enrico Letta, nel corso della Agorà sulle retribuzioni.
Ma la domanda è: a quando salari, buste paga che riconoscano il diverso costo della vita tra Nord e Sud? O a pensioni che rispettino lo stesso principio? Occorre andare a vivere in Calabria, come propone la Salvini Premier, per starci dentro a fine mese?
Oppure ci pensa il reddito di cittadinanza a superare le povertà? Tanto per dire…
E perché non si toglie la doppia tassazione sulle pensioni?