di LUCA POLO – La necessità della unilateralità del processo di autodeterminazione e la conseguente messa in atto di azioni di rottura con la legalità dello stato sembrano finalmente essere principi opportunamente sedimentati e pienamente recepiti dai parlamentari catalani di questo nuovo governo Piugdemont, uscito dalle urne lo scorso 27 settembre.
Il Parlamento catalano ha infatti presentato il 27 ottobre scorso il testo per dichiarare incompetente la Corte costituzionale spagnola sulla Catalogna. Decidono quindi definitivamente di non ubbidire più ai tribunali spagnoli. La piena approvazione di questa dichiarazione dovrebbero avvenire entro il 9 novembre.
Il processo di autodeterminazione marcia quindi spedito scrollandosi di dosso la subordinazione alle istituzioni politiche e giuridiche spagnole ed attuando in pieno l’unilateralità del processo, quell’unilateralità sostenuto da mesi con determinazione da Anna Arquè di ICEC, Jordi Sanchez dell’Assemblea Nazionale Catalana e dai movimenti politici CUP e DemoCat.
Nel frattempo l’AMI (Associazione dei Comuni per l’indipendenza) lancia l’appello a più di novemila parlamentari e rappresentanti locali catalani perché si impegnino ad opporsi al blocco del processo di indipendenza. L’AMI ha adottato un nuovo strumento promosso per garantire il referendum per l’indipendenza al quale hanno aderito nelle sole prime 24 ore già più di 1000 catalani eletti in istituzioni comunali, regionali, statali ed europee. Saranno i garanti della continuità del processo se lo stato provasse a fermare il governo catalano, in sostanza sostituendosi alle istituzioni regionali.
Nella foto Jordi Sanchez.
Intanto le organizzazioni sociali hanno lanciato un atto in difesa delle istituzioni: il 13 novembre alle ore 12 alle fontane di Montjuic a Barcelona ci sarà una massiccia manifestazione contro il tentativo della giustizia spagnola di perseguire i rappresentanti istituzionali catalani, in particolare il presidente del Parlamento Carmen Forcadell (nell’immagine sotto).
Il 29 ottobre intanto al Parlamento finlandese si è svolto un dibattito sul processo di indipendenza della Catalogna alla presenza del Ministro degli Affari Esteri catalano Raul Romeva (nell’immagine sotto) che continua incessante la sua campagna diplomatica in tutta Europa trovando sostegno alla causa catalana.
Ecco il testo dirompente che sarà approvato:
“Il Parlamento della Catalogna:
PRIMO. Considerato che il mandato democratico ottenuto alle ultime elezioni del 27 settembre 2015 si basa su di una maggioranza dei seggi di forze parlamentari con l’obiettivo che la Catalogna diventi uno stato indipendente e con una larga maggioranza sovranista in voti e seggi che puntano all’apertura di un processo costituente non subordinato.
SECONDO. dichiara solennemente l’inizio del processo di creazione dello stato indipendente catalano in forma di repubblica.
TERZO. Proclama l’apertura di un processo costituente, la partecipazione dei cittadini, aperta, inclusiva e attiva al fine di preparare le basi per la futura costituzione catalana.
QUARTO. Invita il futuro governo ad adottare le misure necessarie per dare attuazione a queste dichiarazioni.
QUINTO. Ritiene pertinente iniziare entro trenta giorni l’elaborazione di leggi del processo costituente, di sicurezza sociale e di finanze pubbliche.
SESTO. Come depositario della sovranità ed espressione del potere costituente, ribadisce che processo di disconnessione democratica e questo Parlamento non sono soggetti alle decisioni delle istituzioni della Spagna, in particolare, della Corte costituzionale, che ha considerato tra le altre delegittimare senza competenza a seguito della sentenza del giugno 2010 lo statuto di autonomia della Catalogna votato precedentemente con un referendum dal popolo.
SETTIMO. Adottare le misure necessarie per aprire il processo di disconnessione democratica, massiva, sostenuta e pacifica con la Spagna in modo da consentire l’empowerment dei cittadini a tutti i livelli e in base a partecipazione aperta, attiva e inclusiva.
OTTAVO. Sollecita il futuro governo a soddisfare esclusivamente le norme ed i mandati emanati da questa camera, legittima e democratica, al fine di proteggere i diritti fondamentali che potrebbero essere interessati da decisioni delle istituzioni dello Stato spagnolo.
NONO. Dichiara la volontà di iniziare i negoziati al fine di esercitare il proprio mandato democratico per creare uno stato catalano indipendente in forma di repubblica e mette anche a conoscenza di ciò la Spagna, l’Unione europea e tutta la comunità internazionale “.