di MARCELLO RICCI – La European Free Alliance, conta ben 40 movimenti tra separatisti, autonomisti e nazionalisti.
I più significativi sono:
Alands Framtid | Aralar | Autonomie – Liberté – Participation – Écologie (ALPE) | Bayernpartei | Bloc Nacionalista Valencia (BLOC) | Bloque Nacionalista Galego (BNG) | Chunta Aragonesista (Cha) | Die Friesen | Eusko Alkartasuna (EA) | Enotna Lista (EL) | Erdelyi Magyar Neppart (EMN) | Esquerra Republicana de Catalunya (ERC) | Fryske Nasjonale Partij (FNP) | Lausatia Alliance (LA) | Lista Za Rijeku | Liga Veneta Repubblica | Magyar Kereszténydemokrata Szövetség | Mebyon Kernow (MK)| Moravané | Mouvement Région Savoie (MRS) | Nieuw-Vlaamse Alliantie (N-VA) | Omo Ilinden Pirin (OMO) | Partit Occitan (PÒc) | Plaid Cymru | Partitu di a Nazione Corsa (PNC) | Partito Sardo d’Azione (PSd’Az) | Federació PSM-Entesa Nacionlista (PSM-Entesa) | Rainbow (Vinozhito) | Ruch Autonomii Slaska (RAS) | Slovenska Skupnost (SSK) | Scottish National Party (SNP) | Südschleswigschen Wählerverbands (SSW) | Schleswig Partei (SP) | Süd-Tiroler Freiheit | Union Démocratique Bretonne (UDB) | Unitat Catalana (UC) | Unser Land | Yorkshire Party (YP)
In Italia l’aspirazione a una “Padania libera” non è mai scomparsa tanto che Maroni ha dichiarato: «Dopo la Scozia e la Catalogna penso alla Lombardia». Altra significativa dichiarazione di Maroni: «Gli Stati hanno perso e stanno progressivamente perdendo sempre di più la loro funzione, non controllando più i confini e non battendo moneta. Se vogliamo andare verso l’Europa delle Regioni e dei popoli questa è la strada e non vedo nessun dramma, io naturalmente tifo per la Scozia, poi tocca alla Catalogna e siccome non c’è due senza tre non vedo perché poi non pensare a Lombardia o Veneto».
Meritano menzione Franco Rocchetta e il gruppo dei serenissimi che, condanna e carcere non hanno trasformato in italiani.
In Sardegna il fronte per l’indipendenza è attivo, plurale e ben rappresentato a livello delle istituzioni. Alcuni delegati sono a Edimburgo con una delegazione che sarà ricevuta nella sede del parlamento scozzese all’Assemblea degli indipendentisti europei insieme ai rappresentanti della Scozia, Corsica, Catalogna e Paesi Baschi.
Queste premesse non spiegano come tanti movimenti con radici profonde non riescono a concretare il disegno indipendentista, ma siano sistematicamente ignorati, combattuti e repressi.
Non è assurdo cercare la ragione dell’insuccesso in due fondamentali fatti, il primo la mancanza di un collegamento di una regia centrale capace di guidare e coordinare le azioni indipendentiste dando alle stesse una continuità strategicamente studiata. Oggi in Catalogna, poi in Francia , poi in Italia , e così di seguito in modo che ci sia sempre un movimento indipendentista in azione. In pratica serve un governo ombra che si faccia carico di gestire le rivolte e la loro cronologia.
Le forze che tenteranno di impedire che ciò possa accadere sono le stesse che hanno interesse a mantenere in piedi il gigante monetario europeo sorretto esclusivamente da chi ci ha guadagnato e continua ancora oggi a trarne vantaggio. E’ un gigante con i piedi d’argilla, a farlo crollare basterebbe che i movimenti indipendentisti si muovessero simultaneamente o anche a raffica in tutta Europa. L’attuale Ue si sgretolerebbe.
Questo segnerebbe la fine dell’Europa fatta di stati sovranisti e la nascita di quell’Europa dei popoli che tutti, meno i banchieri, vogliono.
Emergerà il salvatore?