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In Scozia: adunata generale per l’indipendenza. A Pontida pietra tombale sull’indipendenza

 

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di LUCA POLO – Mentre a Pontida qualcuno gettava finalmente la maschera calando una devastante pesantissima pietra tombale sulle istanze e sui sogni di una moltitudine di veneti, e non solo, che su quel prato avevano per decenni riposte le proprie ataviche ed inossidabili aspirazioni di indipendenza, mentre a Barcellona la classe politica si è finalmente assunta le proprie responsabilità e pare aver trovato il coraggio che da alcuni anni la società civile pretendeva dai propri rappresentanti istituzionali aprendo così definitivamente la stagione della transizione nazionale verso l’indipendenza, nelle Highlands un’altra nazione storica del vecchio continente chiamava all’adunata generale per l’autodeterminazione i propri campioni.scozia

Domenica 18 settembre, esattamente due anni dal referendum per l’indipendenza scozzese, mentre a Pontida qualcuno uccideva il sogno dei popoli della penisola italica rilegando la secessione ad una aspirazione anacronistica che appartiene ad una stagione politica passata, nel “mondo reale” invece lo Scottish Independence Convention metteva sul palco tutti insieme i propri campioni per lanciare l’appello all’adunata generale, alla nuova mobilitazione per il referendum sull’indipendenza. Barcellona e Edimburgo stanno facendo la storia, mai così lontane dalla (..questa sì anacronistica) Pontida dove qualcuno ha seri problemi di coerenza, coraggio ma soprattutto di vista, non da ultima quella politica.

Lo scopo della “The Reassembly” lanciata dallo Scottish Independence Convention è quello di rimettere tutte insieme in un solo luogo le persone simbolo della prima Yes Campaign scozzese per rilanciare l’attivismo e la partecipazione massiccia sul territorio dei volontari per il prossimo referendum.

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Alex Salmond sul palco del St. Luke di Glasgow per la Reassembly indipendentista lanciata da  Scottish Independence Convention

Hanno accolto l’appello i campioni dell’indipendenza: l’ex Primo Ministro Alex Salmond, Robin McAlpine del Common Weal, Ross Greer per il Partito Verde scozzese, i rappresentanti dello Scottish National Party Jeane Freeman e Tommy Shepard, Carolyn Leckie per Women for Independence, il commentatore Lesley Riddoch, l’autore e poeta Alan Bissett, i comici Haggis McSporran e Janey Godley, i cantanti Tommy Mackay e Eddi Reader  e l’attrice Elaine C. Smith.

 

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Non poteva certo mancare Shona McAlpine di ICEC Scozia che ci racconta in diretta l’energia della Reassebly scozzese:

“In una gremita adunata al St. Luke di Glasgow si parla di una nuova, più potente, più ampia vision del movimento per il Sì, tra gli applausi ed una estasi in crescendo con il passare delle ore.

 Jeane Freeman la definisce “una partenza brillante”.

Un secondo referendum per l’indipendenza è in prima linea delle mente di tutti, sulla scia del voto del Brexit.

 Jeane Freeman e Alex Salmond, hanno precisato che il voto del Regno Unito per lasciare l’Europa non è di per sé il motivo di un secondo referendum di indipendenza, ma ha rappresentato un cambiamento sostanziale nella posizione del Regno Unito, che lo ha reso necessario.

Lesley Riddoch è stato applaudito quando ha concluso il suo discorso con un fiducioso “Ci arriveremo!”.

Robin McAlpine di Common Weal ha dettato il “to-do list” del movimento per il Sì, composto di tre obiettivi: in primo luogo ha elogiato il “movimento incredibile” della prima Yes Campaign, pur riconoscendo che non è stato abbastanza incredibile per vincere; in secondo luogo ha sottolineato la necessità di inventare un programma che sia abbastanza convincente per vincere la prossima volta; e in terzo luogo ha precisato che la forza dell’indipendenza dovrà suonare abbastanza forte da infondere la necessaria fiducia agli elettori. E’ stato infatti questo uno dei temi ricorrenti in molti interventi, la necessità di convincere molti elettori del No a cambiare idea dando credibilità al progetto di una Scozia indipendente.

 

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Robin McAlpine di Common Weal al “Reassebly” dello  Scottish Independence Convention detta le linee guida della mobilitazione

Il verde scozzese Ross Greer ha raccontato che il suo partito ha lanciato l’iniziativa “da No a Sì” per consentire ai recenti convertiti alla quota di indipendenza di raccontare le loro storie.

Il deputato e candidato leader dello SNP Tommy Sheppard ha detto che la posizione attuale è di ascolto e persuasione, “Siate positivi, non ho alcun dubbio che un altro referendum per l’indipendenza è alle porte e che la prossima volta vinceremo”.

Uno dei discorsi più emozionanti e potenti venuti da una dei membri fondatori (insieme alla nostra Shona McAlpine) di Woman for Independence, Carolyn Leckie. Ha parlato del coraggio di coloro che hanno rischiato l’imputazione per il debito contratto dal mancato pagamento della tassa dovuta al momento della registrazione al voto nel 2014.  “Le persone che si stavano impoverendo”, ha detto, “Hanno visto che c’era una possibilità di cambiamento”.  “Abbiamo la possibilità in Scozia per costruire un paese in cui vi sia vergogna nell’essere egoista; dove effettivamente aspiriamo ad essere gentili e solidali. “

L’intervento dell’ex leader SNP, Alex Salmond, che era la figura più importante del movimento per il voto Sì due anni fa, ha riguardato i tempi per un altro referendum sullo sfondo del voto choc del Regno Unito per uscire dalla UE nel mese di giugno.  Ha detto: “L’entusiasmo, la galvanizzazione che ha quasi portato alla vittoria la campagna per il Sì, è una cosa che dobbiamo riconquistare per il prossimo test. E il prossimo test a mio avviso è ormai alle porte. ” Salmond ha concluso il suo discorso affermando che se il movimento per il Si sarà in grado di sfruttare lo spirito del 2014, sarà inarrestabile.

All’inizio della settimana scorsa Salmond aveva previsto che il prossimo referendum avrà luogo nel 2018.

L’evento dello Scottish Independence Convention è stato solo uno dei tanti in tutta la Scozia, seppure il più importante, per celebrare l’anniversario e segnare il punto di non ritorno del riemergere del movimento per il Sì come forza politica.”

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