di ROBERTO BERNARDELLI – Ma allora, quanti sono gli immigrati irregolari in Italia? Di più, di meno rispetto al passato? Le ultime cifre, sotto elezioni, diffuse dal Viminale ci fanno intendere che i rimpatri funzionano e che dobbiamo misurarci solo con 90mila presenze irregolari. Gli sbarchi sarebbero finiti. Per chi ci crede, ovviamente.
Ebbene, mi sono voluto un po’ documentare in modo indipendente e sono andato a leggere i dati forniti dalla Fondazione ISMU, Iniziative e studi sulla multietnicità. E’ un ente scientifico indipendente che raccoglie dati pubblici e noti. Che cosa ci dicono i numeri?
Secondo la stima relativa alla presenza totale di irregolari nell’ambito dell’intera popolazione straniera (al 1° gennaio 2018), il contatore si ferma a 533mila irregolari. Quelli che Salvini aveva promesso, ricordate, di rispedire a casa. E che come un mantra ha citato da quando è al governo.
Poi, improvvisamente, quando le opposizioni e i media hanno incalzato il Viminale sull’effettiva efficacia dei rimpatri e della soluzione del problema clandestini, dal Viminale è stata diffusa una cifra: 90mila. 90mila cosa?
La Fondazione Ismu ci spiega con chiarezza una cosa, e cioè che il dato fornito dal Ministro Salvini è “un dato di flusso: si riferisce cioè esclusivamente all’apporto massimo nel numero di nuovi irregolari riconducibile agli sbarchi osservati tra il 1° gennaio 2015 e aprile 2019″.
Andiamo più a fondo. La Fondazione ISMU stimava al 1° gennaio 2015 la presenza di 404mila irregolari sul territorio italiano. La comparazione con il dato di 533mila, stimato da ISMU al 1° gennaio 2018, indica che nei 3 anni intercorsi tra le due stime, il numero totale di irregolari è cresciuto di 129mila unità (404mila + 129mila = 533mila). Tale valore (129mila), derivante dalle molteplici tipologie di irregolarità (permessi temporanei e visti turistici scaduti, ingressi non autorizzati via terra ecc…), è superiore alla quantificazione di 90mila, la quale deriva solamente dagli sbarchi registrati tra il 1° gennaio 2015 e aprile 2019. Gli sbarchi sono infatti solo una tra le diverse tipologie di irregolarità come già specificato”.
Oibò! I 90mila sono gli sbarchi registrati dal 2015 al 2019 e non piuttosto, come si può credere nella confusione mediatica, il numero di clandestini ad oggi.
Avete capito bene adesso? Salvini quantifica in circa 90mila unità l’incremento massimo nel numero di irregolari derivanti dagli sbarchi avvenuti sulle coste italiane nel periodo intercorrente il 1° gennaio 2015 e aprile 2019. Il che non ha nulla a che fare con i clandestini ancora in Italia e che non sono stati ancora rimpatriati.