Il vero tema della democrazia? Bernardelli: Pensioni e lavoro

di Roberto Bernardelli – “Le previsioni di spesa dell’Inps sulla possibile uscita con 41 anni di contributi, superiore a 9 miliardi come punta massima, secondo noi sono decisamente sovrastimate”. Lo afferma il segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli, che commentava tempo fa quanto dichiarato  in audizione alla Camera dal presidente dell’Istituto, Pasquale Tridico.

Facciamo una debita premessa. Le pensioni sono il nodo e lo snodo della democrazia. I sindacati a ondate alterne se ne occupano. E’ una questione di bilancio pubblico, è una questione di separazione ancora incompiuta tra assistenza e previdenza. Tra pensioni reali e pensioni gonfiate, false invalidità e baby pensioni, tra pensioni statali facili e prepensionamenti…

Altro aspetto fondamentale è capire se i sindacati e la politica tengano in obiettiva considerazione il fatto che vi sono aree geografiche che incassano più di quanto versato e se, altro punto ignorato, le pensioni siano debitamente proporzionate al costo della vita. E qui ci potremmo fermare, senza aggiungere la questione del residuo fiscale, che tiene tenuto in silenzio.

Poi possiamo chiederci se fosse a questo punto necessaria la riforma Fornero, quota 100…. Perché far pagare chi ha già pagato? E perché i sindacati non ricordano e si battono, magari, che le pensioni sono tassate due volte, quando si versano i contributi, e quando poi vengono riscosse?

Per Ghiselli, “è positivo che il presidente dell’Inps ribadisca l’esigenza di una maggiore flessibilità in uscita, e in particolare apprezziamo le proposte che prevedono la possibilità di pensionamento ben prima dei 67 anni con 20 anni di contributi e avendo maturato una pensione superiore a 1,2 volte l’assegno sociale. Le ipotesi che prevedono livelli più alti di contributi e di pensione maturata – sostiene – penalizzano chi ha carriere discontinue, ad iniziare dalle donne, e chi ha redditi bassi. Ma noi pensiamo che sia opportuno e sostenibile, dopo 62 anni, andare in pensione con la liquidazione dell’intero importo maturato”.

Ma perché non ci si confronta mai sulle pensioni regionalizzate?

Onorevole Roberto Bernardelli, presidente Grande Nord 

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