Il Veneto restituisce i fondi del referendum. Indipendenza: bolla o balla?

referendumvenetodi CASSANDRA – Leggiamo, come tutti, che la giunta regionale di Luca Zaia ha  deliberato la restituzione dei fondi raccolti per sostenere il referendum sull’indipendenza. Risulterebbe che appena 1.363 cittadini su 5 milioni di residente, avrebbero versato delle quote per sostenere l’iniziativa: 114.914,88 euro sui 13 milioni necessari.

Ma allora vuol dire che l’indipendenza non scalda più la gente? Che non è più sentita come una priorità? Che è solo “ciacola” da bar?”.

Il diritto internazionale darà anche ragioni ai veneti, la lo Stato italiano no. E allora, nessuna forzatura. E indietro i fondi. Un atto, per carità, di correttezza e di dovuta onestà, ma che impone di capire che fine abbia fatto lo spirito indipendentista e come sia incarnato nei leader che lo rappresentano o rappresentavano.

Se i soldi si possono restituire, altrettanto non si può fare nel rimborsare il credito di fiducia finito nell’urna elettorale. Altrimenti molti chiederebbero indietro anche quello.

La ricostruzione dei fatti, nitida, ce la regala “giornalettismo.com”, ricordando che nel luglio scorso era intervenuta una sentenza della Consulta sulle due leggi regionali messe in pista per aprire la strada all’ipotesi (le leggi 15 e 16 del 19 giugno 2014) accogliendo diversi punti del ricorso presentato dalla Presidenza del Consiglio e dichiarando in primo luogo l’illegittimità del primo testo, quello «secessionista» rispetto all’articolo 5 «perché non solo riguarda scelte fondamentali di livello costituzionale, come tali precluse ai referendum regionali, ma suggerisce sovvertimenti istituzionali radicalmente incompatibili con i fondamentali principi di unità e indivisibilità della Repubblica».

“La sentenza aveva però salvato il quesito della legge 15 sulle «ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia» mentre aveva bocciato i quesiti referendari sull’autonomia fiscale e sull’ipotesi del passaggio della Regione tra quelle a statuto speciale.

Il referendum di Zaia era spuntato dopo quello molto ballerino tenuto da un pattuglione di indipendentisti veneti (ricordare ‘Plebisicito.eu’?) .

Ma ora il referendum, cassato dallo Stato e anche dai cittadini, finisce in archivio. Avanti il prossimo.

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