di CORRADO CALLEGARI – Quando non c’è un accordo cosa si fa? Si rinvia. E’ così semplice da capire. E’ quello che accade quando si promette qualcosa e si sa che si sta illudendo qualcuno. Si tira lunga… Prima o poi chi abbiamo davanti desisterà.
La questione dell’autonomia a due anni dal referendum, è esattamente questa. L’Italia del voto è uscita divisa a metà, ricordate? Ecco, due interessi, due paesi, due diverse aspettative. I 5Stelle sull’autonomia non possono cedere. Il recente sondaggio Demos per l’Osservatorio del Nord Est di Ilvio Diamanti, rileva che veneti sono già disillusi, hanno capito che non avranno nulla. Solo il 18% degli intervistati ha dichiarato che la via d’uscita, la soluzione, avrà tempi brevi. In più, gli elettori 5Stelle hanno affermato di essere convinti che l’autonomia non si farà. E gli elettori di centrodestra? Idem. Solo tra le schiere degli elettori Pd appare ancora possibile.
Tirando le somme, scrive lo stesso Diamanti su Il Gazzettino, “Il problema è che la Lega di Salvini non è la Lega di Zaia. Non è Lega Nord, Lega Padana. E’ una Lega Nazionale. Che ha conquistato le regioni del centro e proiettata verso quelle del Sud. Comunque: è nel “governo romano”. E difficilmente romperà il contratto con i 5Stelle, dunque la maggioranza di governo. Almeno, in questo momento. Prima delle elezioni europee. I tempi della Liga, ormai, sono lontani. E il Veneto autonomista oggi appare ancora più lontano da Roma. E piuttosto solo…”.
Corrado Callegari, responsabile Confederazione Grande Nord Veneto