Il giudice di Milano Maria Idria Gurgo di Castelmenardo ha condannato a 8 mesi (pena sospesa) Giulio CENTEMERO, tesoriere della Lega, dall’accusa di finanziamento illecito. Al centro del processo un presunto finanziamento illecito da 40mila euro concordato secondo l’accusa, tra il 2015 e il 2016, con il patron di Esselunga Bernardo Caprotti (deceduto). Soldi destinati al Carroccio ma che sarebbero stati fatti transitare dall’associazione ‘Più voci’, ritenuta dall’accusa un’articolazione politico-organizzativa della Lega, di cui CENTEMERO era legale rappresentante.
CENTEMERO è stato condannato inoltre a una multa di 9mila euro mentre le motivazioni della condanna saranno rese note tra 90 giorni. Il giudice ha accolto la richiesta del pm Stefano Civardi che aveva chiesto una condanna proprio a otto mesi. Semplice la tesi accusatoria: l’associazione che aveva sede allo stesso indirizzo dello studio dei commercialisti Di Rubba e Manzoni, non è altro che un’articolazione della Lega e quel versamento fatto dal patron di Esselunga è una sorta di escamotage per finanziare il partito all’epoca sotto i riflettori della procura di Genova. “Il contributo che il proprietario di Esselunga voleva dare alla Lega per bocca del tesoriere è stato dato all’associazione Più voci. La realtà sostanziale è questa”, secondo il pm. I difensori, i legali Roberto Zingari e Giovanni Ponti, hanno sempre sostenuto invece l’innocenza di CENTEMERO. Il finanziamento, secondo quanto spiegato nell’arringa difensiva, è “avvenuto nella disciplina del finanziamento ai partiti perché riportato nella contabilità e iscritto a bilancio. Non solo non emerge un accordo illecito, ma tale ipotesi è contraddetta da tutte le dichiarazioni dei dirigenti di Esselunga”. L’operazione “è stata corretta e portata avanti con la massima trasparenza, il movente ipotizzato dal pm oltre ad essere fantasioso è anche fuorviante”. Di diverso avviso il giudice di primo grado che oggi ha condannato CENTEMERO.