rassegna stampa
Ieri mattina l’indipendenzanuova.com ha dato la notizia del possibile rialzo delle assicurazioni auto al Nord, con l’effetto di ridurre quelle del Sud. Lo vuole la manovra 2019. Ma sono stranote le ragioni per cui le polizze valutando un diverso rischio da regione a regione, da città a città, sono più care nel Mezzogiorno dove truffre, frodi e falsi invalidi incidentanti non fanno altro che mettere in guardia le compagnie assicurative che, per compensare l’attacco criminale al sistema dei rimborsi anche per falsi incidenti, deve fare cassa aumentando le tariffe. Ma ci pensa il governo di Maio con “reddito di cittadinanza assicurativa”
Come avevamo anticipato. Però fateci caso. Il titolo del Sole dice: Nuova rc auto: sconti al Sud ma con rincari al Nord. Nel testo non lo si spiega. Ma il titolo dice quali saranno esattamente le conseguenze del provvedimento. Come avevamo spiegato qui: http://www.lindipendenzanuova.com/lultima-del-governo-tariffe-auto-parita-assicurativa-tra-nord-e-sud-bernardelli-cosi-paghiamo-per-i-furbi/
Ed ecco l’ampio servizio del quotidiano economico.
di Maurizio Caprino – Prezzi più bassi per la Rc auto al Sud. Questo ha annunciato il Governo nell’ambito della manovra economica varata lunedì 15 ottobre e ancora non è noto un testo di legge che consenta di capire come l’obiettivo verrà raggiunto. Ma ci sono due certezze: le compagnie assicurative sono contrarie ed era già partito un confronto per una riforma complessiva dei criteri tariffari. Arrivando vicini a una polizza unica per ciascun guidatore, quale che sia il veicolo che utilizza. Insomma, la frontiera a medio termine è la cosiddetta assicurazione sulla patente.
La novità sarà contenuto nel decreto legge omnibus che accompagnerà la manovra. Nella norma, dovrebbero esserci anche non meglio precisate semplificazioni nel caso si cambi assicurazione. Va detto che già da anni è stato rimosso l’ostacolo maggiore, che era l’obbligo di procurarsi un attestato di rischio cartaceo. E dal 1° agosto scorso c’è l’attestato di rischio dinamico, completamente gestito dalle compagnie con un sistema antifrode.
Il vecchio sogno
Quanto agli sconti per il Sud, da come il Governo ha presentato la manovra, sembra ci si voglia avvicinare a un vecchio “sogno” dei guidatori meridionali che non provocano incidenti e di alcuni parlamentari napoletani che presentano proposte fin dal 2002: stabilire che, per chi si trova in prima classe di bonus-malus, le tariffe siano uguali su tutto il territorio nazionale. Queste proposte non sono mai passate. Per ragioni tecniche e di opportunità.
La principale ragione tecnica è che uno dei cardini dell’attuale sistema tariffario Rc auto è proprio la territorialità: dato per scontato che in campo assicurativo i prezzi si stabiliscono in base all’entità del rischio da coprire, uno dei criteri più “certi” e importanti per determinarla è la residenza dell’assicurato. D’accordo, è chiaro che i veicoli sono fatti per circolare ovunque, però questo paradosso appare il male minore. Salvo estendere a tutti l’obbligo di scatola nera (che geolocalizza il veicolo), ma questa è una partita molto delicata e lunga.
Dal punto di vista dell’opportunità, i problemi sono due:
1. la maggior parte degli assicurati è in prima classe di bonus-malus, anche perché per decenni ci sono state molte frodi (denunce tardive dei sinistri causati) anche in fase di stipula delle polizze e solo da questi mesi sta entrando a regime un sistema che non consenta più di entrare in una classe che non si merita;
2. per far quadrare i conti, in assenza di altre norme o innovazioni che consentano di far scendere la spesa per risarcimenti, le compagnie dovrebbero recuperare gli sconti al Sud con rincari nel resto del territorio nazionale, con conseguenti e comprensibili lamentele di chi se li vedrebbe applicare.
Il regime attuale
Proprio per questi problemi, ad agosto dell’anno scorso la legge concorrenza (la 124/2017) aveva trovato una soluzione di compromesso: stabilire che nelle province col più alto numero di sinistri ci fosse uno sconto per i più “virtuosi” che accettano di farsi montare la scatola nera. Probabilmente un palliativo, anche complicato da mettere in atto (richiede studi statistici approfonditi ed è subordinato all’emanazione di norme attuative sulla scatola nera che sono ancora allo studio). Ma tant’è.
(…)
Bisognerà poi decidere se e quanto le compagnie potranno essere libere di tariffare anche lo stile di guida(…)
Infine, si dovrà trovare un modo per superare le possibili iniquità di uno dei sistemi più indicati per rispondere alle esigenze attuali e future: quello legato solo alla persona, che quindi obblighi ciascun guidatore ad avere una propria polizza. Ciò, senza adeguati correttivi, favorirebbe i single benestanti (che possono permettersi di possedere più veicoli e dovrebbero avere una sola polizza), penalizzando i nuclei familiari numerosi e meno abbienti dove pià persone condividono un solo veicolo.