di ROBERTO BERNARDELLI – Raipaly della Rai. Non quello di Fiorello, che è uno spettacolo musicale, uno show. Macchè, quello che parla di politica e che si può riascoltare comodi in poltrona. Ci siete? Bene, andate ad un ,martedì della fine del lontano marzo del 2018, quando il filosofo e già sindaco di Venezia Massimo Cacciari, ospite di #Cartabianca con Bianca Berlinguer, disse con chiarezza che “il Nord del Paese è un’area che se fosse da sola, e non lo è e non lo sarà mai per fortuna, sarebbe più della Baviera, più delle zone più ricche d’Europa e con più prospettive di sviluppo”.
Naturalmente noi a differenza di Cacciari speriamo che per fortuna prima o poi accada, magari con le macroregioni. Che ne dice, professore?
Ma non è la solo notizia da Raiplay. Ve la siete già dimenticata la promessa elettorale di Salvini dopo il voto delle scorse politiche, di spostare dei ministeri al Sud? Ve lo siete già dimenticati? Male. Cacciari suggerì quella sera alcune cose… Queste: “Non si possono ridurre le entrate fiscali, si arriverà ad una logica simile agli 80 euro di Renzi. Non parla più nessuno di flat tax, di abolizione della Fornero, non parla più nessuno di rimandare 600mila clandestini dall’altra sponda del Mediterraneo tra due giorni. E’ ignobile che si facciano delle campagne elettorali sulla base di promesse che si sanno non mantenibili. E’ un modo indecente di trattare la pubblica opinione (…). Speriamo che la Lega ricordi qualcosa della sua ispirazione originaria, che riguardava una riforma in senso federale dello Stato. Che significa pubblica amministrazione più efficiente, più capace, meno ministeri, meno poteri ministeriali, meno burocrazia. Sarebbero riforme senza spesa. Speriamo che qualcuno si ricordi che la riforma essenziale è la riforma delle pubbliche amministrazioni”.
Professore, guardi, il 21 dicembre sanciranno la fine anche delle promesse federaliste. La Lega delle origini viene messa sottovuoto, come le marmellate della nonna. Una dispensa di antichi sapori!