Il primo ministro britannico Boris Johnson ha chiesto ai ministri del governo di presentare piani per tagliare oltre 90 mila posti di lavoro nella pubblica amministrazione per recuperare il gap di miliardi di sterline causato dalla riduzione delle tasse. Come riferisce l’emittente radiotelevisiva “Sky News”, in un incontro avvenuto a Stoke-on-Trent, il primo ministro ha chiesto al suo esecutivo di presentare entro un mese una strategia per ridurre le dimensioni della forza lavoro nei settori di competenza, per raggiungere i livelli del 2016. Cio’ comporterebbe, secondo l’emittente, una riduzione di circa un quinto della forza lavoro pari attualmente a 475 mila persone. Il governo ha dichiarato che i dettagli del programma – che dovrebbe garantire un risparmio di fondi pubblici pari a circa 3,5 miliardi di sterline (circa 4,1 miliardi di euro) all’anno – saranno resi noti a tempo debito.
Una sola considerazione. Se in Italia un premier proponesse lo stesso piano di risanamento, scoppierebbe una “terza guerra mondiale” della burocrazia. Cadrebbe il governo, si fermerebbe il paese in balia di scioperi dell’effeciente pubblico impiego.