Il Pd del Nord? Uno scherzo. Solo Cofferati disse: La Padania è qui, esiste e va capita.

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di STEFANIA PIAZZO – Il dorso del Corriere di Bologna, a casa del Pd, titola in apertura ieri così:
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E nel servizio interno così:
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C’è da crederci? Il Pd ha davvero a cuore il Nord? Perché non parla di federalismo? Di questione settentrionale? Gli potrebbe portare fortuna, dato che il governo attuale ha il ministero per il Sud e un vicepremier della Lega. L’onorevole varesino Marantelli era un politico del Pd con cui la Lega dialogava, ai tempi in cui la priorità era la riforma dello Stato. Ma i tempi sono cambiati. Anche se qualcosa in fondo in fondo c’era. Ci sarà ancora? Rileggiamo le cronache di appena 10 anni fa. Per chi non ha buona memoria, ripercorriamo con lindipendenzanuova un pezzo di politica. Può e deve essere utile per chi vuole argomentare le ragioni del Nord.
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Due cose ci colpivano nel 2013, mentre ci si apprestava al voto amministrativo e politico che avrebbe portato il Pd al governo per la prima volta nella storia. La memoria dell’uscita di Rifondazione comunista dal Parlamento nel 2008, il fallimento  di Rivoluzione civile, e una sinistra incapace di rispondere alla fame di giustizia sociale, disattesa e frustrata da Nord a Sud.
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