di MARIO DI MAIO – Invece di farsi vedere a Verona a supporto del convegno sulla famiglia cattolica tradizionale, il papa ha preferito andare in Marocco, dove lo aspettava un’importante adunata con gli islamici, con i quali ritiene prioritaria una stretta frequentazione finalizzata al mantenimento della pace nel mondo.
Probabilmente pensa di aver liquidatol le problematiche familiari pubblicando l’ “Amoris Laetitia” che pero’ ha provocato massicce richieste di chiarimento dagli “addetti ai lavori” alle quali peraltro non ha ancora risposto.
Nel viaggio aereo di ritorno non ha mancato di richiamare le sue convinzioni in materia edilizia che riguardano la costruzione di ponti e l’abbattimento di muri oltre che l’accoglienza a chi rischia di affogare nel Mediterraneo nel tentativo di trasferirsi in Europa.
Nessun accenno, viceversa, al periodo quaresimale, alla penitenza e alla Resurrezione .
Per quanto mi riguarda sono persuaso che se per una volta il papa avesse preferito i convegnisti cattolici ai militanti islamici nessuno si sarebbe sognato di parlare di “fanatici” o di “sfigati”.