di ANGELO VALENTINO – Ops. Ci siamo persi un pezzo di conti dello Stato. Sapete cosa sono le Zes? Sono le zone del Paese considerate aree di crisi. L’altro giorno il ministro per il Sud, Barbara Lezzi, ha spiegato al Quotidiano del Sud che “La possibilita’ di istituire le Zes esiste da due anni. La Sardegna da due mesi deve mandarmi le correzioni al piano, idem l’Abruzzo. Sono due anni e quasi tutte le regioni del Sud non hanno sfruttato questo vantaggio. E’ chiaro che se arrivano altri che ne hanno diritto, gli va riconosciuto. Ci vorrebbe piu’ velocita’ e attenzione da parte degli amministratori del Sud”.
Ma va?! Perché, cara ministra, ci accorgiamo solo ora che il Sud non utilizza fondi riservati. Sono tutti smemorati o disattenti. Oppure non gliene importa proprio nulla. Oppure, la propria classe politica dirigente è abituata così. Tanto qualcuno poi arriva ad aiutarli. Il Nord egoista, possibilmente.
Ma però scopriamo dallo stesso ministro che “Le aree di crisi complessa sono zone arretrate che scontano difficolta’ e ci sono anche al Centro-Nord. Non ci si puo’ mettere di traverso a un diritto”. E qui mi aspettavo il colpo di scena!!! Vuoi vedere che ci mollano il residuo fiscale? Macché…. Scopro che il Veneto ha chiesto aiuto…. sì, un pezzo di motore d’Europa ha chiesto aiuto… Ma non avrà un centesimo. Ha già avuto. Ma come?
“Al momento non posso dare ulteriori risorse al Nord, perche’ dal 2014 al 2018 gli sono stati dati piu’ soldi di quelli che spettavano per legge”. O perbacco, allora lasciamo le aree di crisi in credito di imposta lì dove sono. Un po’ come quando una impresa deve chiudere perché lo stato non paga i fornitori.
Quindi, non abbiamo il residuo fiscale, non abbiamo l’autonomia e per di più scopriamo di essere stati pure aiutati più del dovuto.
Mentre al Sud? “Con lo Sblocca cantieri verranno sbloccate tantissime opere proprio al Sud, finanziate dal Fondo sviluppo e coesione. Il Sud ha bisogno di strade, ferrovie, in molti casi sono gia’ finanziate e previste, ma sono ferme. Tutto questo vedra’ uno snellimento con un commissario che prendera’ le decisioni per tutti. Sto dando delle scadenze molto rigide, altrimenti si rischia di stanziare e non spendere, che e’ stato l’errore di questi decenni”. E allora chi paga? Sempre i soliti?aq