Il governo piange sul latte versato. Ma “Viva Istria e Dalmazia italiane”

lattedi ROBERTO PISANI – In un periodo come questo in cui i messaggi arrivano in tempo reale e, sempre in tempo reale, si può monitorarne il gradimento, complici i social e i vari canali all news che operano ormai tutto il giorno, diventa importante per gli esponenti politici soppesare le parole.

Sinceramente credo poco che le cose succedano per caso e in questi giorni abbiamo avuto due esempi eclatanti.

Il primo durante una diretta radiofonica di una trasmissione tra le più seguite a livello nazionale, durante la quale l’europarlamentare on. Alessandra Mussolini disse a chiari lettere che la Francia dovrebbe restituirci Nizza e la Corsica, sulle quali, a detta sua, dovrebbe tornare a sbandierare il tricolore italico e non quello francese. Chissà cosa ne pensano i fratelli indipendentisti corsi!

Il secondo, a distanza di qualche giorno, se vogliamo ancor più grave visto il palcoscenico usato e la caratura del personaggio, il presidente dell’europarlamento Antonio Tajani che in occasione della Giornata del Ricordo, si lascia andare ad un’esclamazione a dir poco discutibile: “Viva Istria e Dalmazia italiane”. Piccata la reazione di Croazia e Slovenia che hanno definito l’uscita dell’esponente politico, che ricordo essere nel suo partito secondo solo a Berlusconi, un “revisionismo inaccettabile”.

E fin qui la cronaca. Serve però una riflessione: gaffe internazionali mal interpretate oppure messaggi nazionalisti e colonialisti da dare in pasto al popolo social per sondarne le reazioni?

Sinceramente da questa classe politica mi aspetto di tutto. E non mi stupisco che queste dichiarazioni appartengono proprio a due persone che siedono sui banchi del Parlamento Europeo, lo stesso parlamento che si è completamente dimenticato del principio di autodeterminazione dei popoli, sancito dal diritto internazionale, prova ne è la recente questione catalana.

E la Lega in tutto questo? Tace!!

D’altronde gli slogan d’effetto come “padroni a casa nostra” sono finiti in naftalina, assieme alle camicie verdi, e guai a rispolverarli.

E di tutto si parla tranne dei numerosi movimenti indipendentisti presenti sempre più determinati ed agguerriti in quei territori e, per fortuna anche in altri, Padania compresa.

Anzi, per rispondere all’esigenza legittima degli allevatori sardi, il leader del movimento ex nordista promette, sempre via twitter, ormai divenuto organo di stampa ufficiale di questo governo, aiuti di stato sotto forma di un contributo per ogni litro di latte prodotto, immagino pagato da chi. Insomma in una terra di vocazione autonomista ed indipendentista promette più stato. Ricordo che meno di un mese fa in occasione delle elezioni suppletive per un seggio alla Camera si recò alle urne solo il 15% degli elettori. Ma a lor signori questo interessa poco non essendoci un quorum. L’importante è che il 24 febbraio sull’isola si vota per le regionali e allora vai di promesse!

Potere della campagna elettorale.

Ma tornando al nostro tema iniziale c’è un detto che dice che “tre indizi fanno una prova”.

A due ci siamo arrivati, attendiamo fiduciosi il terzo.

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