Il caos delle alleanze nel centrodestra. Salvini sempre più isolato

GOVERNO: SALVINI, LEGA RESPONSABILE MA SAREMO MENO EDUCATI

di STEFANIA PIAZZO –  “Se Gentiloni dimostrerà di avere le gambe per governare e riuscirà a dialogare con Forza Italia su alcuni temi fondamentali, è giusto farlo andare avanti”. Dice il capogruppo di Ap Maurizio LUPI in una intervista a Libero. Poi arriva Berlusconi, lo stesso giorno, a dichiarare sulle pagine della Stampa, sempre sul premier: “Credo che la scelta di evitare affermazioni roboanti che poi non si è in grado di sostenere sia un apprezzabile segnale di serietà”.

Infine si aggiunge Salvini, su Radio Cusano Campus: “Berlusconi dice di apprezzare Gentiloni? Già in passato ha detto che Prodi non aveva governato male e che non escludeva un sostegno a Renzi. Apprezza Gentiloni, cos’altro c’e’ da aggiungere? Io sto lavorando per una alternativa seria al Pd e ai Cinque Stelle”. E sul Corriere della Sera, lo stesso giorno, invita Berlusconi a dare il nome del suo leader per le primarie. Possibilmente non il suo. Leggete: “Facciamo le primarie. Il weekend prima di Pasqua, l’8 o il 9 aprile, mi pare un’ottima data”. Su Berlusconi, in attesa di una sentenza dalla corte di Strasburgo che possa restituirgli la candidabilità, dice: “Lo so bene. E io spero che gli venga restituita domattina perché  lo merita. Però, in tutta onestà, non è che possiamo aspettare l’Europa”.

Ma c’è anche Lupi che torna a ricordare che “Il dialogo tra Pd, noi e Forza Italia può continuare per esempio, respingendo al mittente la richiesta arrivata dall’Europa di una manovra di 3,4 miliardi. L’atteggiamento di Gentiloni verso la Ue sarà fondamentale, il premier deve chiarire alla Merkel che se l’Europa non punta sulla crescita muore. Sia chiaro che Ncd non voterà mai nuove tasse imposte dall’ Europa, la Brexit è stata il primo segnale, Trump il secondo. Se la Ue non cambia muore”. Ma soprattutto sul futuro dello schieramento dei moderati afferma: “Speriamo in una federazione ampia di moderati, mi immagino una sorta di Ppe all’italiana, riaggregare i moderati è una strada obbligata anche se Forza Italia non ci stesse. Noi lavoriamo perché possa accadere, e in ogni caso vanno individuate nuove formule anche nella scelta del portavoce, se non vogliamo chiamarlo leader: delle primarie con la partecipazione di tutti darebbero molta forza al progetto e al prescelto. Comunque, se sarà una federazione, ognuno potrà mantenere il proprio ruolo”. Una riedizione del Polo delle Libertà.

Intanto le distanze tra la Lega di Salvini e Forza Italia crescono.  Berlusconi si dice deluso per il non voto del Carroccio su Tajani ma il vero snodo che deve preoccupare il segretario del Carroccio è la legge elettorale (vedi anche nostra intervista a Umberto Bossi: http://www.lindipendenzanuova.com/bossi-a-lindipendenza-che-errore-di-salvini-distruggere-la-lega-il-nord-tornera-con-le-sue-richieste-di-liberta/). Spiega infatti l’ex Cavaliere a La Stampa: “È fondamentale che la nuova legge elettorale consenta la massima corrispondenza fra il voto espresso dai cittadini e la maggioranza parlamentare. Ogni distorsione in senso maggioritario, in uno scenario tri-polare come l’attuale, porterebbe al governo una minoranza contro il parere dei due terzi degli elettori”. E’ fondamentale e banalmente i lettori lo capiscono, che la porta aperta che si tiene Berlusconi con il Pd  e i moderati al governo è finalizzata ad un sistema elettorale che garantisca ai due partiti preminenti, Pd e Forza Italia, o la coalizione di centro destra, un esito tale da escludere gli estremi opposti: Lega da una parte, 5 Stelle dall’altra.

La partita sta tutta lì. E anche le ragioni di Salvini, sull’euro che ha rovinato la vita dei lavoratori, o sull’Europa in versione sovranista, con la Le Pen e la Meloni, per quanto consenso possano portare, non gli consentiranno di capitalizzare le sue apparizioni televisive, le sue battaglie per riportare la Lega al governo. Berlusconi, vecchio o fuori moda ai suoi occhi, gli sta preparando il piatto freddo.Certo, mai dire mai. La politica fa sempre capriole dell’ultimo momento. Ma un Salvini leader è un miraggio che costerà caro alla Lega.

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