di CORRADO CALLEGARI – La metà del governo diserterà il 25 aprile che celebra la liberazione dal nazifascismo. Ce ne facciamo una ragione, ognuno segue la propria coscienza e il colore dell’anima che la esprime. L’altra metà del governo celebrerà col resto del Paese il 25 aprile data simbolo della caduta della dittatura. In Veneto il 25 aprile ha una valenza liberatoria che affonda in una storia un po’ più lunga e radicata e che viene dalla grandezza culturale e sociale della Serenissima. San Marco è il momento unificante. Inutile tornare a fare qui il sussidiario del perché e del percome…
Ma mentre tutti sbandierano qualcosa, ci devono spiegare da Roma, questo titolo del Corriere della Sera su un tema che questo quotidiano aveva già affrontato prima anche di via Solferino. Ovvero il deficit di medici in Veneto e addirittura il richiamo dei pensionati per coprire i buchi in corsia (http://www.lindipendenzanuova.com/veneto-1-della-classe-taglia-sanita-e-richiama-medici-in-pensione-viva-il-residuo-fiscale/).
Ecco il titolo:
Sanità, il Veneto senza medici ora chiede di assumere 400 camici bianchi stranieri
Dopo il caso dei 10 professionisti assunti dall’ospedale di Treviso, rivela il professor Aodi, presidente del’Amsi (Medici stranieri in Italia): «Dal territorio domande soprattutto per radiologi, anestesisti, ortopedici e pediatri»
Il pezzo di Michela Nicolussi Moro ci ricorda infatti che “Finchè ministero della Salute, Università, Regioni e sindacati non concorderanno su una sorta di maxi «sanatoria» a beneficio dei 10 mila laureati in Medicina oggi non assumibili perchè non specializzati a causa dei pochi posti disponibili nelle Scuole di specialità, l’unica strada percorribile per non lasciare sguarniti reparti e ambulatori, oltre a richiamare i pensionati, sembra il ricorso a professionisti stranieri. E non parliamo solo dei dieci romeni per i quali l’Usl di Treviso è in trattativa con l’Università di Timisoara. «Negli ultimi mesi il Veneto ci ha contattati per poter assumere 400 colleghi — rivela il professor Foad Aodi, palestinese, presidente dell’Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) e consigliere nazionale dell’Ordine italiano —. L’85% delle domande riguarda il privato, soprattutto cliniche, ma per la prima volta comincia a farsi sentire anche il pubblico, con un significativo 15% di richieste. Le città che in entrambi i settori hanno evidenziato una maggiore esigenza di specialisti stranieri sono Verona, Padova, Vicenza e Treviso. Cercano anestesisti, radiologi, pediatri, ortopedici, ginecologi e medici dell’urgenza-emergenza».
E’ vero, mancano 1295 figure professionali e con quota 100, si aggiungono ulteriori 501 unità. E’ questa l’autonomia? La libertà? Il 25 aprile c’è davvero poco da festeggiare se dopo tanta fatica delle generazioni passate nel liberarci da un regime, si è arrivati ad un altro regime, quello degli sconclusionati che stanno demolendo un territorio, che trasformano le università in giochi a quiz e che continuano a gestire le regioni con la vecchia spesa storica, quella degli sprechi.
Mancano i medici come mancano all’appello più di 100 miliardi di residuo fiscale tra Lombardia e Veneto. Sai quanti ospedali e quante assunzioni….
Io festeggio San Marco, perché spero in un miracolo.
Corrado Callegari, Responsabile Confederazione Grande Nord Veneto