Cara Indipendenza, abbiamo letto che, secondo una interpretazione di alcuni fonti di stampa, Bossi avrebbe subito per “ripicca” alcuni tagli ai propri collaboratori, almeno sei o sette dipendenti della Lega, autisti compresi. E che questo taglio risulterebbe essere una sorta di ripicca della segreteria Salvini perché il Senatur continuerebbe a frequentare di testa sua Arcore e cavalier cantando.
Premesso che il problema, più ampio, non è guardare il dito ma la luna, e chiedersi cioè non tanto perché un presidente onorario non abbia più del personale per sé (quando il Paese fa fatica ad arrivare a fine mese) quanto piuttosto come si sia arrivati a non avere una lira in cassa, ebbene, detto questo…
… mi sia concesso esprimere quello che è un pensiero credo diffuso ampiamente tra l’opinione pubblica. Bossi, lo si leggeva giusto nei giorni scorsi, è il parlamentare più anziano di Montecitorio: è cioè quello che ha maturato più anzianità in assoluto su tutti da deputato. 23 anni! Ai tempi della partitocrazia, era un record che spettava ai dc di lungo corso. Invece, come si vede, il nuovo che avanza, alla Camera, è Bossi. Batte tutti, ex fascisti, ex comunisti, ex democristiani. Anche gli ex leghisti!
Detto questo, e già basterebbe, perché si può essere utili per la politica anche senza avere una segreteria, e anche senza continuare ad andare in Parlamento, il Carroccio, che a mio avviso non è stato poi così tanto capace di chiudere la borsa della spesa per tempo, ha chiuso i battenti per tutti: 71 dipendenti, e, per tutti, cassa integrazione a zero ore. Ci sono anche i dipendenti che seguivano Bossi? Ci spiace, anche gli altri non valgono meno. Restano dentro in sette? Devono ruotare con gli altri che sono a casa a zero ore. Chi fa il cittadino normale, senza vitalizi, si chiede: perché non se li paga lui, i collaboratori che ritiene indispensabili? 23 anni di anzianità non fanno maturare un buon vitalizio, una buona pensione?
Lettera firmata