di MARIO DI MAIO – Sicuramente i governi di Roma hanno le maggiori responsabilita’ dell’ invasione islamica in Italia (e non solo) a causa degli indiscriminati massicci prelevamenti di clandestini dalle coste africane spacciati per “doverose operazioni umanitarie”. E il nostro conseguente disagio e’ destinato ad aumentare perche’ i suddetti governi sono schiavi di ideologie definite “di avanguardia” totalmente estranee al tanto decantato “buon senso”. Gli islamici trovano da noi un trattamento assurdamente favorevole alle loro pretese che crescono di giorno in giorno perche’ i professionisti dell’antirazzismo li proteggono. E siamo arrivati al punto che i prefetti si permettono di intimidire i nostri sindaci contrari o impossibilitati ,all’accoglienza, e minacciano di sanzionarli se “disubbidiscono”. A Milano in particolare la delinquenza afroasiatica (e latinoamericana) raggiunge livelli anche di sfrontatezza finora impensabili ma i magistrati si preoccupano di moltiplicare le circostanze attenuanti emettendo condanne risibili, e disponendo scarcerazioni a raffica. E quindi fanno bene gli austriaci e i francesi a chiudere il Brennero e Ventimiglia perche’ non possiamo pretendere che paghino loro le conseguenze della sciagurata operazione Marenostrum che poteva essere pensata soltanto da una mente malata come quella Angelino Alfano. Pero’ quelli di noi che sono cattolici piu’ o meno praticanti, oltre che dibattere le stimolanti prediche del Papa, devono contrastare l’avanzata islamica operando un generale rafforzamento della vita sacramentale, unico rimedio efficace e praticabile ovunque da tutti secondo la bimillenaria tradizione dell Chiesa. La quale a sua volta, non dimentichiamolo, ha la missione di convertire anche i musulmani, checche’ dicano o facciano in Vaticano.