I più grande fallimento bancario Usa dal 2008

L’improvviso fallimento della Silicon Valley Bank (Svb), chiusa nel fine settimana dalle autorita’ americane, ha portato caos e panico nel settore bancario, con i mercati che si interrogano sulle conseguenze del piu’ grande fallimento di una banca a stelle e strisce negli Stati Uniti dalla crisi finanziaria del 2008. La banca non era piu’ in grado di far fronte ai massicci prelievi dei suoi clienti, principalmente operatori tecnologici, e i suoi ultimi tentativi di raccogliere liquidita’ non hanno avuto successo. Le autorita’ americane hanno quindi ufficialmente possesso della banca affidandone la gestione all’agenzia americana preposta alla garanzia dei depositi (Fdic).

Poco nota al grande pubblico, Svb si era specializzata nel finanziamento di start-up ed era diventata la 16esima banca americana per dimensione di asset: a fine 2022 contava 209 miliardi di dollari di asset e circa 175,4 miliardi di depositi. La sua scomparsa rappresenta non solo il piu’ grande fallimento bancario da quello della Washington Mutual nel 2008, ma anche il secondo piu’ grande fallimento di una banca al dettaglio negli Stati Uniti. Il segretario al Tesoro americano Janet Yellen ha assicurato, poco prima dell’annuncio dell’acquisizione di Svb, di seguire “molto da vicino” la situazione nel settore bancario. E

poi, dopo aver incontrato i funzionari della Federal Reserve, della Federal Deposit Insurance Corporation e dell’Office of the Comptroller of the Currency per discutere gli sviluppi della Silicon Valley Ban, ha espresso “piena fiducia nelle autorita’ di regolamentazione bancaria affinche’ intraprendano azioni appropriate in risposta” e ha osservato che “il sistema bancario rimane resiliente e le autorita’ di regolamentazione dispongono di strumenti efficaci per affrontare questo tipo di eventi”. Sui mercati il panico e’ scoppiato giovedi’, dopo che Svb ha annunciato di voler raccogliere rapidamente capitali per far fronte ai massicci prelievi dei propri clienti, perdendo 1,8 miliardi di dollari sulla vendita di titoli finanziari. L’annuncio ha sorpreso gli investitori e riacceso i timori sulla forza del settore bancario nel suo complesso, soprattutto con il rapido aumento dei tassi di interesse che sta abbassando il valore delle obbligazioni nei portafogli. Le quattro maggiori banche statunitensi hanno perso 52 miliardi di dollari in borsa giovedi’ e sulla loro scia, le banche asiatiche e poi europee hanno vacillato. A Parigi, Societe’ Generale ha perso il 4,49%, Bnp Paribas il 3,82% e Credit Agricole il 2,48%. E, sempre in Europa, la banca tedesca Deutsche Bank ha perso il 7,35%, la britannica Barclays il 4,09% e la svizzera Ubs il 4,53%.

Foto di Madhur Chadha

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