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I pirla e servi del politicamente corretto contro Trump


US Republican candidate Donald Trump speaks about five-state primary voting results in New York, New Yorkmessico2Hanno scritto su Facebook…

di GIUSEPPE REGUZZONI – Una cara amica fa notare che il muro tra Stati Uniti e Messico c’è già. Occupa un terzo del confine, circa mille km. Iniziato nel 1990, è stato continuato sotto l’amministrazione Clinton. Poi passò in Senato un ampliamento di 700 miglia, nel 2005, con il voto favorevole di Hillary Clinton e Obama.

Evidentemente, per i servi del politicamente corretto il muro lo ha appena costruito Trump.

Completo, precisando come segue: il pirla politicamente corretto non interviene in base ai fatti (di cui non è in grado di prendere atto causa scarso utilizzo del dono dell’intelletto), ma sulla base di un meccanismo fallo-uterino di ripetizione di quanto conclamato dai media main streaming.

Il pirla politicamente corretto par eccellenza è il catto-progressista, cioè quello che, per definizione, si allinea sempre al pensiero dominante.

PS Il problema non è il muro – che potrebbe anche essere inutile e, persino, controproducente, ma che, in ogni caso, è un affare interno degli US – ma la stupidità dilagante nostrana, che non può essere arrestata nemmeno con una diga di cemento armato. Godiamoci le nostre belle periferie, stazioni, treni etc etc ridotti a kasbah maleodoranti e insicure … tanto gl iintellettuali chic mica ci abitano, vivono, passano etc.

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