di Monica Rizzi – E’ prevista a partire da ottobre l’azzeramento del costo in bolletta per i lucani per la componente del gas naturale. Il dettaglio è emerso nella conferenza organizzata per presentare il protocollo d’intenti tra Regione BASILICATA, Eni e Shell sulle misure compensative per la sostenibilità ambientale e lo sviluppo del territorio regionale che è stato firmato martedì a Potenza. L’accordo è decennale e rientra nelle intese per l’operatività del giacimento di estrazione di gas e petrolio in Val d’Agri in cui è prevista la cessione gratuita di determinati quantitativi di gas alla Regione BASILICATA (tramite la partecipata Società energetica lucana).
Se pensiamo a tutta l’acqua che arriva dalle valli del Nord e che diventa anche energia, possiamo non porci la domanda: perché anche ai padani non viene scontata la componente acqua e quanto genera, cioè corrente elettrica?
”Vogliamo restituire ai lucani ciò che è dei lucani – ha detto Bardi – il cambio di paradigma è culturale ed epocale. Prima i soldi delle compensazioni passavano anche per l’intermediazione della politica, ora arriveranno direttamente ai cittadini”. La riduzione del costo della bolletta è di almeno il 50 per cento. ”Si tratta naturalmente di un processo che deve avere un completamento – ha aggiunto – però i presupposti sono tali da farmi ritenere che possa essere realizzato da ottobre di quest’anno. Questa richiesta l’ho fatta personalmente all’amministratore delegato dell’Eni De Scalzi che ringrazio per averla accolta e sostenuta. Non è sempre facile trovare queste condizioni di reciprocità. Naturalmente continueremo a pagare gli oneri di sistema che non sono nella disponibilità della Regione”.
Perché ai padani non può essere restituire ciò che è dei padani?
In Basilicata è anche previsto un meccanismo per evitare che l’azzeramento della componente spesa del gas naturale possa essere oggetto di abusi e di possibili incrementi volontari dei consumi. ”Per l’erogazione del beneficio – ha spiegato ancora il presidente lucano – si farà riferimento alla media dei consumi degli ultimi tre anni”.
L’accordo ”è funzionale alla transizione energetica – ha sottolineato ancora – e serve a combattere lo spopolamento. Non possiamo dare il gas alle imprese perché sarebbe un aiuto di Stato ma alle imprese giungerà il beneficio indiretto di una popolazione interessata a riabitare la regione, e prevederemo altre forme di sostegno”. Nell’accordo sono inseriti anche investimenti per lo sviluppo, calcolati in 190 milioni di euro, a sostegno del territorio, per ”creare occupazione e formare le professionalità necessarie per obiettivi di sviluppo ambientale che rispecchiano le esigenze del nostro territorio, per garantire la messa in sicurezza del territorio, recuperare e valorizzare le aree abbandonate, ricostruire gli habitat naturali, incentivare il risparmio, l’efficienza energetica e la mobilità sostenibile, sviluppare l’economia circolare, la bio economia, la green economy, l’agricoltura sostenibile”. Previsto anche un tavolo di concertazione con le parti sociali per verificare l’attuazione delle misure e dei progetti di sviluppo.
Nord, svegliati!