di BENEDETTA BAIOCCHI – Sarà anche etichettato come un “complottista” ma a vedere male a volte ci si azzecca. E se anche questa volta Maurizio Blodet va controcorrente, che è forse l’unica cosa sana che resta da fare per non finire nel tritacarne delle alleanze e dei posti in prima fila, non gli si può dare torto.
“Sia chiaro: la Turchia è membro della NATO e nostro alleato”, ha detto Obama a Parigi a margine del vertice sul clima. Le prove (schiaccianti) portate da Mosca che Erdogan e famiglia trafficano il petrolio di DAESH? “Totalmente assurde, ha risposto Steve Warren, portavoce del Pentagono”, scrive Blondet nel suo ultimo servizio, “Alla guerra a passi da gigante: gigante demente”.
Vediamo le sue argomentazioni: batterie di Patriot al confine tra Turshia e Siria, “come voleva Erdogan (e non aveva finora ottenuto)”.
Poi? “Contemporaneamente, la NATO – su raccomandazione del comando americano dell’alleanza – invita il microscopico Montenegro (630 mila abitanti) e conduce esercitazioni militari in Ucraina col regime di Kiev. A cui ha fornito già armi letali. Yatseniuk, il governante del regime di Kiev che è in bancarotta e tenuto in piedi da miliardi di finanziamenti FMI ed europei dal canto suo, si offre di fornire alla Turchia “mais e girasole e petrolio” (sic) ad Erdogan per aiutarlo nella lotta contro la Russia”. E Blondet non si limita a scrivere questo.
“Cameron ha ottenuto dal suo parlamento il via a “bombardare le basi ISIS” in Siria e lo fa’ senza coordinarsi con i russi. In pratica, un atto di ostilità”.
Poi uno sguardo ai tedeschi di Germania…. “E la UE ha deciso – a porte chiuse, senza consultare i parlamenti per volontà di Angela Merkel – di prolungare le sanzioni contro Mosca. Che cosa precisamente la UE rimproveri alla Russia, non si sa più. Una cosa è evidente: “E’ la NATO a determinare totalmente la politica estera della UE”, commenta Deutsche Wirtschaft Nachrichten”.

Berlino ” ha annunciato che bombarderà “senza coordinarsi” con la Russia”.
Infine, colpo di grazia, la malafede. E Blondet l’argomenta così:
“La miserabile debolezza con cui gli europei si prestano a queste dementi provocazioni anti-Putin è dimostrata dal fatto che da quando Mosca ha posizionato gli S-400 per contrastare gli aerei turchi, la francese Charles De Gaulle ha smesso di “bombardare l’ISIS”… Per giorni, anzi, la Charles De Gaulle è stata introvabile. Poi si è scoperto che aveva lasciato il Mediterraneo orientale “per rifugiarsi dietro i Patrios Usa in Turchia”.
Insomma, si va verso una guerra?
“La cosa è allarmante perché può essere il preludio alla ritorsione da Mosca più temuta fin dai tempi degli Zar: che la Turchia chiuda alla navigazione russa il Bosforo e i Dardanelli. Voci non confermabili che Erdogan lo sta già facendo – il traffico delle navi russe negli stretti viene vistosamente rallentato”. Una spy-story, fantageopolitica o è la stampa che non ce la racconta giusta? Insomma, dobbiamo dare retta a Blondet o credere che la guerra contro la Russia brutta e cattiva sia la giusta lezione dell’occidente a quel premier che ha osato sfidare l’Isis?
