
di MARCELLO RICCI – Davanti al Senato in corso Rinascimento settimana scorsa c’è stata la convocazione di giornalisti e cineoperatori per sottolineare l’assurda decisione di proteggere con il silenzio i nomi dei “bidonisti” che non hanno rimborsato il MPS . Ne hanno determinato la crisi che ha costretto il governo ad intervenire con denaro pubblico. Non si parla di pochi spicci, ma di molti miliardi. Potevano essere utilizzati per diminuire il mastodontico debito pubblico.
L’operazione di soccorso è stata vilmente e pretestuosamente giustificata con la necessità di proteggere i piccoli correntisti, quelli del “retail”; così in gergo bancario si indicano i piccoli risparmiatori spesso vessati , dimenticando che sono il vero grande patrimonio degli istituti bancari.
Quelli del retail si mettono in fila agli sportelli, a volte trattati con supponenza, mentre i bidonisti sono ricevuti in salottini riservati o sono i funzionari della banca che vanno da loro.
I media hanno risposto all’appello, oltre cinquanta tra giornalisti e cineoperatori i presenti. Hanno filmato la manifestazione incardinata sulla muta esposizione di cartelli che sottolineavo la negata lista nominativa dei bidonisti e il silenzio del governo e di certe forze politiche sul fatto.
Tema sentito, occasione valida per reclamare il diritto di conoscere chi ha creato il buco che vale una finanziaria. Tanti operatori, non meno di cinquanta, lasciavano presagire un grande rimbalzo mediatico dell’evento. Presago sbagliato, evento minimizzato, oscurato. Se così non è stato, si invitano i lettori che hanno diversa informazione di comunicarcelo.
Di certo i bidonisti non potranno a lungo conservare l’anonimato. Ulteriori eventi che li faranno uscire allo scoperto. Il tentativo di proteggerli potrà essere la goccia che fa traboccare il vaso o la buccia di banana su cui si scivola.
Sono in pectore sul tema manifestazioni silenziose, non violente dalle Alpi alla Sicilia.