Le carrette arrivano e partono imperterrite. Non le fermò Mare Nostrum, che poi voleva dire accoglienza certa, non le ferma Triton. L’Europa, e su questo aveva ragione il presidente della Cei, Bagnasco, si gira dall’altra parte. La questione clandestini è scaricata sulle coste italiane, il governo non ha mai assunto una posizione forte, nessun disincentivo, semmai organizzazione e pianificazione dell’accoglienza.
“E’ una situazione drammatica ma purtroppo ampiamente prevedibile, che in tanti hanno sulla coscienza ma nessuno prova vergogna”, diceva il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, intervistata da Repubblica sull’ultima strage di migranti al largo della Libia. I morti per assideramento, aggiunge, sono sulla coscienza di “tutti quelli che dicevano che l’operazione Mare nostrum ha fatto aumentare gli arrivi. E Triton, che dovrebbe sostituire Mare nostrun, non è un’operazione umanitaria ma solo di salvaguardia delle frontiere. Non serve a nulla: né a salvare la gente e nemmeno a dare l’allarme”.
Italia, bagnarola europea. E ancora una volta non c’è nessuna politica di contenimento dell’immigrazione. L’Europa pensa a fare la guerra alla Russia, tra sanzioni e azioni militari ai confini, dopo aver sacrificato Atene. O ce la siamo già dimenticati l’opera della troika?