La oggettiva mancanza di personale medico e sanitario anziché indurre l’assunzione di nuovi medici e infermieri negli ospedali piemontesi dà occasione alle ASL di proseguire con una “privatizzazione” più o meno evidente dei nostri ospedali che ci risulta dovrebbero rimanere pubblici.
Chiamate a gettone e appalti a cooperative oltre a non garantire stabilità di personale non sono convenienti nemmeno sotto il profilo economico.
Inoltre, come purtroppo apprendiamo da organi di stampa, non mancano le spiacevoli sorprese.
Una dottoressa sospesa dall’Ordine dei medici, e che sarebbe già salita agli onori delle cronache per avere prestato servizio, pur se sospesa, all’ospedale di Novi Ligure, come apprendiamo da giornali piemontesi, comparirebbe nell’elenco dei medici che una cooperativa avrebbe ha fornito all’Asl di Alessandria.
E’ vero o no poi che la stessa cooperativa in questione coprirebbe i servizi di diversi reparti in ospedali e Pronto Soccorso del Piemonte?
E quanto costerebbe in più esternalizzare le prestazioni? I cittadini, curiosi, attendono risposte.