di CARLOTTA BEVILACQUA – Per osmosi. E’ una questione di fisica. Primo dei non eletti alle ultime Amministrative del 2016, espulso dalla Lega nell’autunno scorso, Fulvio Novaresi candidato al Municipio 2 era passato a Grande Nord, deluso dal nuovo corso di quel che rimaneva del Carroccio, dalle scelte nazionaliste del leader, dallo spostamento dell’asse politico a destra del movimento. Scomodo per le posizioni critiche verso la nuova Lega e quindi “messo da parte”, la passione politica non è però venuta meno. Poi il destino ha fatto il suo corso e ha voluto che la scomparsa di una neoeletta facesse scattare l’immediata chiamata alle armi di Novaresi. Il 12 giugno è la data del suo ufficiale ingresso nel Municipio 2 a Milano. Un Municipio importante, nella parte Nord Est di Milano, sia per estensione sia per numero di residenti. Con oltre 170 mila abitanti il Municipio 2 è una città nella metropoli. Ma è anche il Municipio con la più alta concentrazione di stranieri di tutta Milano. Con tutti i suoi problemi legati alla Stazione Centrale, a via Padova, a via Palmanova, alle insidie di un territorio socialmente compromesso dal degrado anche culturale.
Vivibilità che merita un kit quotidiano di sopravvivenza. Inquinamento, immigrazione, centri sociali, sicurezza, spazi verdi ridotti e che necessitano di sostanziosi interventi di riqualificazione , viabilità caotica e una manutenzione stradale da far concorrenza alle buche di Roma, convivenza negata a chi possiede anche solo un cane e non ha un’area adeguata e facilmente fruibile di sgambamento. Cosi come ci ricorda Novaresi il territorio del Municipio 2 è anche pesantemente coinvolto nel progetto di riapertura dei Navigli che già tante perplessità sta suscitando. Dalle necessità quotidiane ai problemi di resistenza umana. Fulvio Novaresi intanto porta la bandiera di Grande Nord nel gruppo misto all’interno del Consiglio di Municipio 2. Promette battaglia ma promette prima di tutto di non farsi fagocitare dagli schieramenti politici di destra e di sinistra per usare semplicemente il “buon senso” nel cercare di valutare al meglio le reali richieste e necessità dei cittadini. 56 anni, sposato, architetto, una lunga carriera da dirigente in multinazionali e oggi agente di commercio, padre di due figli, è la prima voce di Grande Nord a Milano nelle Istituzioni.
“E’ un passaggio importante – commenta Angelo Valentino, segretario provinciale di Milano per Grande Nord e cofondatore del movimento. – E’ il varco che si apre e attraverso il quale possiamo iniziare a risvegliare una città sonnambula, che crede di risolvere i problemi dimenticando di essere l’essenza del Nord e dei suoi problemi aperti. Lavoro, sicurezza, pensioni. Del Nord. Per chi sorride, ricordo che i voti non solo si contano, ma si pesano. E questa bandiera in Municipio 2 ha un peso per noi non indifferente. Apre la strada”.