di GIANLUIGI LOMBARDI CERRI – La triste occasione del crollo del ponte di Genova, ha ulteriormente riportato sott’occhio, considerazioni negative sui burocrati e sui governanti. La situazione avrebbe richiesto tre comportamenti elementari.
1.-Il silenzio più assoluto, specie per quanto riguarda giudizi fuori tempo. Sono state invece pronunciate frasi, sia dai politici che dai burocrati, di una consistenza infantile. Esempio non esaustivo la dichiarazione del 4 agosto del ministro Toninelli sulla lunga vita del ponte, ,con il crollo avvenuto dopo solo dieci giorni
2.-la decisione tuttora non presa, di permettere ai cittadini di asportare i propri beni dalla zona rossa.
Bene o male a quella povera gente dovra essere dato il permesso di accesso! Ignorando che lo scorrere del tempo non gioca a favore della sicurezza. Sembra quasi che vi siano altri e ben più urgenti problemi da risolvere!
3.-decidersi, una volta per tutte, di iniziare l’asportazione delle macerie, tenendo presente che questa fase, come minimo, ha la durata di un paio di mesi.
Seguono a ruota le altre sciocchezze che sono state dette e fatte da persone che di contratti e grandi costruzioni civili ne sa quasi zero. Le conclusioni fondamentali che si evidenziano sono due , di base, che ricompaiono a seguito di ogni calamità.
- Ai burocrati l’unica cosa che interessa è quelle di non correre rischi sull’entità del proprio stipendio
- Ai politici non interessa l’avvenire del cittadino, ma il presente e l’avvenire della propria posizione politica.
Vediamo i passaggi chiave che confermano l’assunto.
- 50 anni fa il progetto scelto di un ponte a stragli in ferro, ricoperti da cemento precompresso (inizio dei guai) era unico al mondo. Ricordo che i principali ponti esistenti sono con stragli in acciaio a vista, con esempio eclatante del ponte di S. Francisco che risale addirittura agli anni trenta.
- Le immediate dichiarazioni fatte da ben duE ministri 5s sono state di togliere alla Società autostrade la gestione, senza verificare, prima di tutto, quanto stava scritto nei contratti di concessione, specie quelli tenuti segreti
- esilarante è stata la dichiarazione di voler assegnare la ricostruzione del ponte alla ditta Fincantieri. Ditta sulla quale siamo tecnicamente consenzienti senza riserve, ma ignorando che una commessa del genere va sottoposta a gara internazionale.
Ora i nuovi progetti, tra cui quello bellissimo realizzato in Francia, hanno abolito perfino gli stralli, mantenendo un mazzo di cavi di supporto del peso della tratta di ponte di competenza. Cavi che partono direttamente dalla cima del pilone principale.
E i politici ed i funzionari italioti? Niente! Tutti affacCendati a discutere sul sesso degli Angeli e, soprattutto, sulle spalle di chi refilare la colpa.
Vedrete che, alla fin fine, ne usciranno tutti puliti. Anzi vergini! Perché in questo momento la cosa fondamentale è trovare “ l argent” per finanziare la Fornero e, sopratutto, lo “stipendio gratis ai sudisti”
C’ è infine un’altra dimostrazione del menefreghismo politico-burocratico: chi si ricorda più degli irrisolti problemi dei terremotati?
Sembra quasi più vicina l’ eruzione di Pompei!