di MARIO DI MAIO – Ettore Gotti Tedeschi in un articolo apparso di recente su “la Verità” bocciava (e’ professore…) la politica dell’ immigrazione perseguita dall’Onu e raccomandata dalla Chiesa. E ha denunciato la “bufala” delle motivazioni umanitarie, trattandosi viceversa di un prodotto dell’ egoismo del “sistema” che considera i migranti risorse da spostare dove servono di più’. E il discorso vale anche per la prolificità’ delle popolazioni in “sofferenza” di cui si vorrebbe un controllo massiccio delle nascite insieme con il rimpiazzo da attuare in Europa, dove la natalità e’ in ribasso.
Quanto alla povertà il Professore sostiene che non e’ la conseguenza di una redistribuzione sbagliata della ricchezza, da combattere a colpi di imposizioni patrimoniali, ma della carenza di investimenti.
In buona sostanza Gotti Tedeschi suggerisce alla Chiesa di puntare su un “riconversione” dei fedeli ai valori non negoziabili, cosa che escluderebbe qualsiasi idea di sincretismo religioso, tentazione inevitabilmente legata alla “integrazione” degli immigrati.
D’ altra parte le migrazioni, oltre che produrre disagi per gli accoglienti e gli accolti, privano nel futuro i Paesi arretrati delle migliori risorse umane, bloccandone di conseguenza il progresso civile ed economico.
Quindi l’ ONU deve spingere i paesi industrializzati a investire ingenti somme nel terzo e quarto mondo, per aiutare le popolazioni locali a crescere, e non deve propagandare le deleterie migrazioni “bibliche” che non sono “ineluttabili”.
A monte ci sono grandi problemi di pacificazione e grossi rischi di colonialismo, ma la strada e’ quella. Serve l’impegno di tutti.