di STEFANIA PIAZZO – Riforme, basta la parola. Era il primo d’aprile 2013 e non era un pesce. Era il tempo delle mele, quello in cui si cercava di arrivare alla prima Pontida senza Bossi segretario con qualcosa in mano che non fosse un pugno di mosche. E allora, ecco cosa usciva dal cilindro di Matteo Salvini, a quel tempo non ancora segretario federale. Riportiamo fedelmente l’agenzia.
Come andò a finire? Per quanto restò nel gruppo dei saggi il “bravo Giorgetti”? E come finì?