di CORRADO CALLEGARI – Certo che è strano. Alla Bocconi non credo insegnino che se paghi più tasse rispetto al dovuto e chiedi con un referendum sull’autonomia di avere indietro quello che ti spetta, possa arrivare qualcuno a dirti che dovrai pagare ancora di più per quello che chiedi. Una tassa sulla tassa, in pratica. Perché nel rileggere le dichiarazioni, poi smentite annunciando querela, del dottor Giancarlo Giorgetti, laureato alla Bocconi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, si restava doppiamente basiti. Volete l’autonomia? Avrete più tasse. Quindi, per la Lega l’autonomia voleva dire l’esatto contrario. Una tassa sulla libertà, una tassa sulla Costituzione, che prevede che le Regioni trattino sulle proprie competenze e sulla propria autonomia finanziaria. Una tassa sul Nord. Il residuo fiscale non esiste. Hanno ragione a chiamarlo il governo del cambiamento. Una virata più centralista di così non si poteva immaginare. Poi però Giorgetti dice che è la stampa ad aver capito male. Lui si riferiva alle Olimpiadi… E in una nota afferma che le dichiarazioni “rilasciate a Radio24 fanno riferimento alle Olimpiadi sfida raccolta da Lombardia e Veneto Milano e Cortina, (la bellissima avventura) nello spirito ben chiarito dal professor Bertolissi, e non certo a all”intesa sull’autonomia che sarà presto portata in Consiglio dei ministri per l’approvazione. Valuteremo gli estremi per una denuncia querela”.
Ma se non è zuppa, è pan bagnato. Perché qualche giorno dopo si legge altro. Sul Messaggero si legge del “mugugno del Nordest” dopo che già il sindaco Sala poche settimane fa dava allarme rosso sul Nord stanco. “Il mugugno del Nord”, scriveva il Corriere della Sera. Di mugugno in mugugno, quel che è certo è che autonomia non se ne parla, di soldi da restituire tra quelli versati in più neanche. Ovviamente, “a spese del Sud” (a spese?) non si tocca nulla.
Certo, il Sud non spende, incassa.
E allora, ci si lasci dire: soldi a Roma? Ebbasta!
