Matteo Salvini dice ‘no’ alla individuazione di un candidato premier comune alla coalizione di centrodestra, come chiesto da Giorgia Meloni. Intervenendo a Rtl 102.5, il leader della Lega nega (‘non scherziamo’, dice) che senza un candidato premier scelto prima del voto non ci sarebbe la coalizione. “Il centrodestra e’ una squadra unita, ha tre leader in campo, Meloni, Berlusconi, Salvini, piu’ altri amici, come Lupi Cesa, Brugnaro… Chi di questi prende un voto in piu’ perche’ gli italiani gli danno un voto di fiducia in piu’ sceglie. Ma come si fa a scegliere prima del voto? Come faccio a dire che il premier lo fa Salvini, facciamo scegliere i cittadini. Il 25 settembre se uno vota il Pd sceglie Letta, se vota i M5s sceglie Conte, se uno vota il centrodestra puo’ scegliere: la mia ambizione e’ di essere il piu’ scelto, perche’ per me sarebbe un onore prendere per mano questo paese. Ma se fosse Giorgia Meloni farebbe lei il premier. Se il piu’ scelto fosse Berlusconi lo farebbe lui. E’ la cosa piu’ semplice del mondo”.
Così Forza Italia… A chi spetta la leadership del centrodestra? “Non se ne deve parlare adesso, i leader troveranno una regola. Decideranno i leader. Il tema non mi appassiona, la legge elettorale non lo impone e nelle altre elezioni non c’era un candidato unico. Ogni partito ha il suo. L’importante è avere un programma. Qui bisogna vincere, se troviamo un candidato premier, ma poi non vinciamo, resta solo un candidato. Delle regole si troveranno. Insistere su questo dibattito comporta un rischio. Quale rischio? «Si rischia di oscurare i programmi e fare il gioco della sinistra che ci vuole divisi. Più che la leadership l’importante è avere una classe dirigente seria con esperienza in grado di governare il Paese. Serve una squadra, non un uomo o una donna sola al comando”. Lo dice in una intervista alla Stampa Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia.
L’ultimatum di Meloni sulla premiership? “Non riesco ad appassionarmi a questo problema, e non credo appassioni gli italiani. Agli italiani interessano le nostre proposte per uscire dalla crisi, per dare speranze ai giovani e sicurezza agli anziani, per ridurre le tasse e creare occupazione, per tagliare la burocrazia, per difendere l’ambiente. Del resto non mi pare che i nostri avversari abbiano indicato un candidato premier. Perche’ questa pressione su di noi?”. Silvio Berlusconi lo dice in un’intervista al Corriere della Sera. Il presidente di Forza Italia smentisce di aver provocato la crisi di governo anche per ottenere la presidenza del Senato come ricompensa. “Non ho bisogno di alcuna ricompensa”, taglia corto, “non sono in alcun modo interessato a quel ruolo” e degli alleati dice: “Giorgia Meloni sarebbe un premier autorevole, con credenziali democratiche ineccepibili, di un governo credibile in Europa e leale con l’Occidente. Allo stesso modo lo sarebbero Matteo Salvini, o esponenti di FI”.