Genova non è un caso. Ovunque decide il mercato e cioè non vince il migliore ma il ribasso…

pontedi MARCELLO RICCI –  Le grandi catastrofi, come quella del crollo del ponte Morandi, provocano indignazione. La rabbia, fine a se stessa, risulta essere sterile. Molto utile l’analisi di eventi lontani e recenti e non limitata alle cause strutturali, ma estesa a tutto il contesto socio-economico e alle radici dello stesso e a future proiezioni veramente connesse con la vicenda.

Nello specifico non si tratta solo di stabilire se  le risultanze peritali sulla struttura, sulla progettazione, sulla manutenzione, sulla sorveglianza e su tutto quello che è nei protocolli sia stato fatto. Essendo la catastrofe avvenuta, omissioni e errori ci sono stati. Non è nell’ordine delle cose che quel ponte abbia chiuso il proprio ciclo, senza dar segni della propria imminente fine. Colpe in eligendo e vigilando, sono certe, ma non è questo il solo cruccio. Incompetenza, superficialità , avidità, ignoranza, mercato… Certamente tutto il pensabile. Ipotizzabile che ci sia stato  lo zampino , la coda e le fauci dei mostro nomato gruppo Bilderberg o club Bilderberg. Il dramma ha radici più profonde e più lontane.

E’ pensabile che il rigore scolastico e l’orientamento selettivo abbiano un peso non marginale, ma assolutamente determinante. Non sembra così essere. Basti pensare che la finanza speculativa internazionale ha i suoi uomini ovunque e anche se hanno nazionalità italiana sono al servizio e al soldo di comitati d’affari anglo-americani.

Dal generico allo specfico. Gian Maria Gros-Pietro. Mario Draghi, Romano Prodi, Mario  Monti, Giuliano Amato, sono i gestori fedeli di interessi della finanza internazionale che tengono saldamente unite  le maglie dei poteri economici in Italia.
Romano Prodi il liquidatore dell’IRI, lo svenditore dei gioielli dell’Italia industriale ha in Nonisma Gian Maria Gros-Pietro, presente anche in Atlantia s.p.a. dei Benetton, che a prezzi di saldo è subentrata ad Autostrade  l’Italia. Solo un marginale esempio di come sempre gli stessi uomini chiave, legati strettamente al capitalismo oppressivo internazionale svolgano  funzioni di erosione…

Mezzi infiniti, ma tutti imperniati sulla mineralizzazione della culture, sul degrado della scuola, sulla mortificazione economica di molte professioni e sulla premiazione di altre.
Qualche esempio. Al ministero che fu di Benedetto Croce, la Valeria Fedeli portatrice di un diploma di assistente sociale.

Nelle scuole sono state cancellate le mitiche sezioni A in cui i presidi raggruppavano i ragazzi più dotati. E’ prevalso il concetto classista di mescolare i vasi di coccio con quelli di ferro. Nella scuola si è operato in modo difforme dalle attività sportive ove si seleziona per capacità e attitudine.
Istruzione al ribasso. Lauree brevi, mini lauree, programmi snelliti, promozioni facili, università che spuntano come funghi, tanto che un titolo di dottore si concede a tutti, ha sostituito l’usuale signore.  Maestri e professori sottopagati, di contro calciatori con ingaggi milionari. Meglio laurearsi o tirar calci?

La Normale di Pisa non è molto affollata. Le facoltà di ingegneria sono in cerca di allievi, quasi deserti i dipartimenti di matematica, affollatissima quella di scienza della comunicazione.
Gente che “autorevolmente” esprime pareri sui vaccini come la Taverna.
Sono certo che molti della mia generazione e anche successive costudiscono il ricordo dei docenti di latino e greco da cui hanno avuto i cardini della sintassi del ragionare incasellando i concetti con la propedeutica e la sequenzialità che il sapere esige.

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