Fugatti, per Openpolis “neo presidente incompatibile (e ineleggibile?)”. Scommettiamo cosa dirà chi dovrà decidere?

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di CARLOTTA BEVILACQUA – Nessuna nuova, buona nuova. Forse. Forse perché il silenzio dopo il voto in Trentino Alto Adige, anzi, Sud Tirol, è finito sotto la lente del dossier di Openpolis. Raggi X quindi per l’elezione anche del nuovo presidente, Maurizio Fugatti. La domanda che pone Openpolis, che scandaglia tutta l’attività parlamentare e amministrativa d’Italia, è se il candidato fosse eleggibile, ineleggibile o compatibile/incompatibile.

Ecco qua. I dubbi vengono subito palesati. E’ parlamentare, sottosegretario e consigliere, anzi, presidente della Provincia di Trento-Bolzano. E’ possibile tenere il piede nelle tre scarpe? Ed era corretto, si interroga Openpolis, candidarlo?

Nato a Bussolengo nel 1972, per la prima volta in  parlamento nel 2006 con la Lega, rieletto nel 2008, dal 2013 al 2018 ha poi svolto l’incarico di consigliere provinciale a Trento. Poi è stato rieletto, alla Camera, nel marzo 2018.

“Come abbiamo avuto modo di raccontare in passato, ci troviamo ora davanti a una situazione di incompatibilità. L’articolo 122 della costituzione italiana infatti sancisce che nessuno può “appartenere contemporaneamente a un consiglio o a una giunta regionale e ad una delle camere del parlamento, ad un altro Consiglio o ad altra giunta regionale, ovvero al parlamento europeo”. L’incompatibilità è anche ribadita dalla legge provinciale di Trento (art. 17) che norma le elezioni, che vieta di essere sia parlamentare nazionale che consigliere o presidente della provincia.

Incandidabilità, ineleggibilità e incompatibilità. Un terno al lotto. 

Non solo, per la legge 215 del 2004 nessun membro del governo può ricoprire cariche o uffici pubblici diversi dal mandato parlamentare. Insomma, Fugatti dovrà obbligatoriamente dimettersi sia da deputato che da sottosegretario,  sentenzia Openpolis. “La scelta di dimettersi da deputato e sottosegretario al momento della candidatura sarebbe stata più corretta nei confronti degli elettori e delle istituzioni in questione, e reso questo processo più trasparente e lineare”. Ma c’è sempre tempo, in Italia, per dare le dimissioni. Eventuali.

Openpolis pone tuttavia il focus del suo dossier su una questione più “calda”. “Nelle settimane prima del voto ha fatto anche molto discutere l’eleggibilità stessa di Fugatti”. In sostanza, secondo i ricercatori della fondazione di studi politici e parlamentari, l’incompatibilità costringe il politico con due incarichi incompatibili a scegliere tra uno e l’altro, l’ineleggibilità vieta al politico in questione di candidarsi ad un determinato ruolo, alla luce di incarichi che già detiene. Si tratta di un impedimento giuridico per assicurare un’equa e giusta competizione elettorale.

Cosa dice allora La legge provinciale per l’elezione del consiglio provinciale di Trento, nonché del presidente? L’articolo 15 afferma che non sono eleggibili i membri del governo nazionale agli incarichi di presidente e consigliere provinciale di Trento. “Questo di fatto renderebbe la candidatura, nonché l’elezione di Fugatti, illegittima in quanto sottosegretario alla salute del governo Conte”. Bene, che disse, interpellato a suo tempo, il direttore generale della provincia, Paolo Nicoletti?

“Per Nicoletti, seguendo quanto stabilito dalla Costituzione, non facendo parte del consiglio dei ministri, i sottosegretari non rientrano nella squadra di governo. Un’interpretazione quantomeno discutibile, considerando che la legge parla di governo e non di consiglio dei ministri. A maggior ragione perché l’incarico di sottosegretario è disciplinato dalla legge 23 agosto del 1988 n. 400 (art. 10), che norma e regola gli organi del governo”.

E’ tutto chiaro? Un po’ sì e un po’ no. Openpolis ribadisce la propria perplessità, affermando che “L’opinione di Nicoletti però è puramente personale, e non rappresenta la lettura ufficiale sulla materia. Ad esprimersi in questo senso è stata invece la giunta per le elezioni della provincia autonoma di Trento. Interrogata sulla medesima questione a metà settembre, ha dichiarato di non essere competente in materia, in quanto al tempo Fugatti non era consigliere provinciale, e delegando quindi la risoluzione della faccenda alla nuova giunta per le elezioni che si formerà nelle prossime settimane. Uno scarico di responsabilità, per evitare di prendere una posizione chiara in materia”.

La politica dei paradossi? Decida il lettore. “Fugatti sta maturando in queste ore una situazione di incompatibilità (prevedibile sin dalla sua candidatura), che lo porterà a dimettersi da deputato e sottosegretario, dall’altro la candidatura stessa di Fugatti che ha sancito quest’incompatibilità può essere considerata dubbia, essendo sottosegretario e per molti quindi ineleggibile alla carica di presidente e consigliere provinciale”.

Fugatti saluterà presto il Parlamento e il Governo? E’ nell’ordine delle cose ma…. chiude Openpolis, “Per quanto riguarda la sua eleggibilità è ipotizzabile che la nuova giunta per le elezioni, che sarà a maggioranza centrodestra, sosterrà la posizione di Fugatti, dandogli quindi la possibilità di proseguire senza problemi il suo nuovo mandato politico”.

E’ tutto chiaro?

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