Il cosiddetto “sblocca cantieri”, anche in relazione al post sisma, lo possiamo ribattezzare “sblocca nulla”. Cosi’ il presidente della Regione Marche dopo aver preso atto del mancato accoglimento degli emendamenti formulati da Regioni e Comuni mentre e’ ancora in corso l’esame del provvedimento alla Camera. Anche “emendamenti volutamente senza costi” non sono stati accolti. Come quello, esemplifica, di prevedere entro “la soglia comunitaria da 5 milioni di euro la procedura negoziata. L’Ue dice che va bene, e’ nel rispetto delle regole europee, cosa che il governo fa fatica in generale a rispettare”. La norma sarebbe servita a dare “un strumento per poter semplificare la gara far partire i cantieri”.
Altro punto dolente e’ quello del personale. “Da noi mancano all’appello 130 persone all’ufficio ricostruzione” riferisce Ceriscioli”. “Perche’ – prosegue – la regola dei comandi che ci portiamo avanti da un anno e mezzo non funziona piu’. Tra un paio di mesi 41 interinali, che sono ragazzi bravissimi che stanno lavorando nelle nostre strutture, verranno mandati a casa”.
“Abbiamo capito qual e’ la volonta’ – attacca Ceriscioli – lasciare tutto com’e’. E’ incomprensibile. Se pensano che la regione e’ la foglia di fico che sta qui con regole che non funzionano, senza personale, a coprire il governo….”.”Tenere tutto bloccato – osserva il presidente – manifesta un totale disprezzo per chi lavora dentro queste strutture, per le regioni che insieme hanno chiesto queste modifiche concordate anche con l’Anci. Non si ripristina nessun tipo di rapporto a livello istituzionale – dice ancora Ceriscioli – e soprattutto si tiene bloccata un’intera regione che guardava con speranza e desiderio al cambiamento per avere regole piu’ snelle per agire”.
“Se e’ questo quello che ci lasciano – conclude – noi raccoglieremo le macerie e di fare i notai delle macerie di questa regione non ci stiamo. Appena confermato questo impianto vogliamo chiamare i sindaci, guardare con loro a quello che e’ successo… ma fermi non stiamo di sicuro”.