di Monica Rizzi – Aprile 2022. Leggo un annuncio inatteso, a pochi mesi dal referendum lombardoveneto sull’autonomia. Mi correggo: a pochi mesi dal 5° anno da quel referendum.
Parla il governatore della Regione che non batte i pugni sul tavolo per i nostri 56 miliardi di residuo fiscale trattenuti a Roma. Lasciamo parlare. “L’aspetto positivo e’ che si sia ricominciato a lavorare seriamente sull’autonomia e sulle modalita’ per arrivarci”. A dirlo la primavera scorsa è il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, rispondendo a una domanda sull’autonomia, dopo nei giorni scorsi il ministro agli Affari regionali, Mariastella Gelmini, aveva detto che la legge quadro sarebbe stata pronta a breve.
“Ho avuto modo di sentire il ministro – ha aggiunto il governatore ma non ho visto il testo. Sono un po’ di giorni che chiedo di poterlo avere, mi ha detto il ministro che appena sara’ pronta me la inviera’ per poter fare qualche considerazione”.
Eh beh…. neanche il testo avevano vedere al governatore della Regione che ha basato la campagna elettorale proprio sul quesito per l’autonomia. Dai che forse di anno in anno, di bozza in bozza, di promesse in promesse, di annuncio in annuncio, avremo finalmente giustizia fiscale, responsabilità di spesa, e le nostre tasse indietro. No? Mi sono sbagliata? Ma Fontana non è nel partito nascente Prima l’Italia di Salvini? No? Mi sono sbagliata?
Poi, ieri, 21 novembre, sette mesi dopo esatti, Fontana se ne esce con una nuova bozza, quella del ministro Calderoli.
E spiega: “Non sta né in cielo né in terra questa contrapposizione tra Nord e Sud sull’autonomia. L’autonomia è prevista dalla Costituzione e quindi deve essere rispettata”. Lo ha detto Fontana durante il suo intervento a ‘Italia Direzione Nord – A True Event’, manifestazione arrivata alla diciassettesima edizione in corso al Palazzo delle Stelline a Milano.
“C’è stato un referendum e il popolo lombardo e veneto hanno chiesto di poter ‘attivare’ questa parte della Costituzione” ha proseguito Attilio Fontana, che ha aggiunto: “Purtroppo in Italia si cerca sempre di strumentalizzare tutto per avere un po’ di visibilità, per guadagnare qualche voto, prescindendo dal fatto che quella dell’autonomia è una scelta utile all’intero territorio nazionale. A rimetterci sono solo quelli che non vogliono amministrare bene, chi non vuole correre la sfida della responsabilità”.
Vorremmo sommessamente ricordare al governatore che quel referendum fa la muffa da 5 anni. Con la Lega a cui è iscritto, per due volte, anzi tre, al governo. L’autonomia del referendum, invece, sta per essere vincolata al presidenzialismo. Quindi, finché non passa il secondo, della prima non se ne fa nulla. Il referendum diceva altro. Non chiedeva ai lombardoveneti: vuoi tu l’autonomia in cambio di un presidente eletto dai cittadini… O no, governatore?!
Monica Rizzi, Responsabile organizzativo federale Grande Nord