di STEFANIA PIAZZO – Metti la retro. La prima è sulle pensioni. Abolire la legge Fornero vuol dire una riforma a quota 100: si somma l’età anagrafica e quella contributiva e se fai 100 hai vinto la pensione. Peccato che se hai perso il lavoro o lavori senza un contratto e senza i contributi, a quota 100 ci arriverai quando sarai almeno settantenne. Peggio che con i 67 anni della riforma della Elsa. E che dire per i giovani che iniziano forse nella precarietà a trovare un lavoro a 30 anni? Devono lavorare 70 anni?
Insomma, ricalcolano la pensione come se piovesse lavoro da ogni dove. E come se fossimo degli highlander.
E sui migranti?
Il Viminale ha già detto che i rimpatri di massa non si possono fare e l’altro giorno dalla Sicilia, il ministro dell’Interno ha specificato: linea di buon senso con i migranti.
Certo, il tempo delle sparate è finito. La messa pure. Il resto è il funerale delle promesse.