“Ho ritenuto necessario effettuare un esposto alle procure di Monza e Milano in merito alla chiamata ricevuta a seguito del deposito della mia interpellanza con la quale chiedo che intenzioni avesse Regione Lombardia a proposito del fallimento Odos Service Srl e all’affitto d’azienda proposto dalla curatrice e approvato dal giudice delegato.
Trovo incredibile che anziché rispondere alla mia interpellanza sia stato dato il mio contatto telefonico a persone che non conosco e che sono legate al Niguarda e all”Associazione il bello che avanza siamo noi’ cercando di farmi prendere le distanze dalle iniziative intraprese e dalla proposta di affitto d’azienda peraltro approvato dal Tribunale fallimentare e per il quale non ho osservazioni essendo stato vagliato sia da un curatore fallimentare che da un giudice. Sulla circostanza che nell’associazione indicata figuri anche il dg Trivelli, chiederò chiarimenti agli uffici preposti di Regione Lombardia al fine di comprendere se non vi possano essere conflitti di interesse”. E’ quanto si legge in una nota diffusa dal consigliere dell’M5S Lombardia, Marco Fumagalli.
“Come consigliere regionale ho sempre avuto un forte rispetto per la magistratura e per le decisioni dalla stessa assunte e non ho motivo di dubitare della legittimità di un accordo proposto da un curatore fallimentare e approvato da un giudice, trovo, invece, quanto meno inopportuno che Regione Lombardia prenda decisioni ‘politiche’ contrarie al disposto di un giudice e volte a supportare la proposta del Niguarda” prosegue Fumagalli, spiegando che “ancora più incredibile è che nel pieno della pandemia, la Regione e le Asst anziché preoccuparsi di fornire i vaccini e i tamponi si occupino di procedure di gara volte a vanificare il lavoro di un curatore fallimentare e l’operato del giudice il cui interesse è solo quello di tutelare i posti di lavoro e i fornitori”. “Non vorremmo mai – ha concluso l’esponente pentastellato – che dietro una tale posizione vi sia come risultato quello di ridurre il valore dell’attivo fallimentare a discapito della successiva collocazione dell’azienda decotta”.