di ANGELO ALESSANDRI – Leggo con stupore che all’articolo 4 , nella bozza depositata al Senato , del cosiddetto di cittadinanza del governo gialloverde, compare:
Art.4
(Beneficiari e requisiti soggettivi e oggettivi per l’accesso al reddito di cittadinanza)
1. Hanno diritto a richiedere e percepire il reddito di cittadinanza tutti i soggetti che alla data di entrata in vigore della presente legge hanno compiuto i diciotto anni di età, sono residenti sul territorio nazionale, percepiscono un reddito netto annuo inferiore ad euro 7200 netti ovvero appartengono ad un nucleo familiare il cui reddito è inferiore ai valori indicati nella tabella di cui all’allegato 1 della presente legge e che sono compresi in una delle seguenti categorie:
a) soggetti in possesso di cittadinanza italiana;
b) soggetti aventi cittadinanza estera, residenti da almeno due anni in territorio italiano, che dimostrano di aver lavorato in Italia nell’ultimo biennio per un numero di ore pari o superiore a 1000 ovvero essere stati titolari di un reddito netto pari o superiore a 6000 euro complessivi percepiti nei due anni precedenti a quello della fruizione dei benefici di cui alla presente legge;
Ma come… Non trovano i soldi per aiutare le nostre famiglie e i nostri anziani e garantiscono uno “stipendio” a chi e’ appena arrivato? Al Nord il lavoro è una cosa seria: il Nord chiede lavoro, non sussidi. Ma anche garanzie per le nostre famiglie prima di tutto. Con oltre cento miliardi di residuo che regaliamo ogni anno un provvedimento del genere che rischierebbe di favorire alcuni rispetto ad altri che hanno versato e lavorato qui tutta una vita sarebbe un colpo insopportabile.
Già un reddito di nullafacenza è un provvedimento veterocomunista dannoso e assistenziale, se poi fosse fatto a maglie così larghe sarebbe un danno incalcolabile.
Se vogliono la goccia che farà traboccare il vaso continuino così. Grande Nord non starà fermo a vedere dilapidare il proprio residuo fiscale in politiche comuniste e sudiste, assistenziali e incontrollabili come questa!
Altro che populismo: questo è comunismo. Altro che cambiamento: questo è prima repubblica. E pure in peggio.
Angelo Alessandri
Grande Nord