Gli Uffici scolastici, con l’ausilio delle scuole polo, stanno man mano pubblicando gli elenchi delle graduatorie provinciali e di istituto per le supplenze valide per il biennio 2020/21 e 2021/22: se i tempi sembrano rispettati, lo stesso non si puo’ purtroppo dire per la correttezza dei punteggi. Lo afferma in una nota il sindacato Anief.
“Dalle sezioni provinciali dell’Anief – si legge nel comunicato – giungono segnalazioni di errori a raffica, anche clamorosi, che testimoniano l’evidente inadeguatezza del sistema informatico approntato in poco tempo dall’amministrazione scolastica. A Palermo, ad esempio, il sindacato ha verificato che sono stati assegnati ad un docente di laboratorio quasi mille punti associati ai soli titoli di servizio: peccato che calcolando 18 punti per anno scolastico, sulla base della nuova tabella di valutazione introdotta appositamente per le Gps, si evince che gli anni scolastici per raggiungere un punteggio del genere dovrebbero essere ben 52. Quindi, piu’ dell’eta’ dell’aspirante docente”.
Proprio per trovare una soluzione condivisibile ed evitare che l’amministrazione venga travolta da domande di reclamo e di ricorsi, il sindacato Anief ha scritto al capo dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione del ministero dell’Istruzione, Marco Bruschi, e alla dirigente dfficio III della direzione generale personale scolastico, Valentina Alonzo, per chiedere una “urgente verifica del sistema di calcolo del punteggio per la redazione delle graduatorie provinciali per le supplenze di cui all’O.M. 10 luglio 2020 n. 60”.
“Speriamo in una rettifica immediata da parte dell’amministrazione dei tanti errori nelle Gps – ha dichiarato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – la possibilita’ c’e’, perche’ l’amministrazione agirebbe in autotutela. Rimane il problema di un algoritmo inefficace e basato su tabelle di valutazione cambiate in corsa in modo immotivato. Poiche’, stando al programma temporale del dicastero di Viale Trastevere, le supplenze dovrebbero essere assegnate a partire dalla prossima settimana, subito dopo avere concluso la procedura delle immissioni in ruolo, per le quali e’ in atto la ‘call’ veloce per coprire i vari posti ancora liberi, consigliamo vivamente ai vertici del Ministero di dare seguito alle nostre richieste e “allargare” la finestra di accoglimento dei reclami. In caso contrario, considerando che nell’inserimento nelle Gps sono coinvolti oltre 750 mila docenti precari e l’altissimo numero di errori presenti, temiamo che il 2020 verra’ ricordato non solo come l’anno del Covid, ma anche come quello degli infiniti ricorsi in tribunale contro le graduatorie dei precari che facevano acqua da tutte le parti”.