Si dirigerebbero più verso il gesto di un singolo, di un isolato, che non di un gruppo organizzato, le indagini della polizia sulla lettera recapitata insieme a un proiettile alla sede di Equitalia di Livorno, di qualche guiorno fa.
La questura, che sta indagando con Digos e polizia scientifica, con il coordinamento delle procure di Livorno e Firenze, comunque non abbandona alcuna pista investigativa. Tra gli elementi che farebbero pensare a uno “sfogo” di un cittadino, ci sarebbero il linguaggio utilizzato e la lunghezza del testo della lettera; inoltre, vanno a favore di questa ipotesi, il fatto la lettera sia stata scritta con una macchina per scrivere e l’esplicita precisazione con cui l’autore spiega di non avere nulla a che fare con le ideologie anarchiche e di prendersela con il personale di Equitalia per il loro comportamento “ingiusto”. Presto saranno disposte delle perizie.
Dopo i primi rilievi della polizia scientifica di Livorno, il materiale sequestrato – busta, lettera e proiettile calibro 7,65 – sarà analizzato anche dagli esperti del Gabinetto regionale di polizia scientifica a Firenze.
Sempre nel centro dello Stivale, questa volta ad opera di un partito politico di estrema destra, sono apparsi striscioni e adesivi con la scritta «Pignoriamo Equitalia» sono apparsi la mattina del 7 gennaio a Pescara, Chieti, Teramo e Lanciano (Chieti) sugli ingressi delle agenzie Equitalia, la Spa a totale capitale pubblico incaricata della riscossione di tributi e contributi.
Li hanno affissi, nella notte dell’Epifania, militanti di Forza Nuova, come spiega in una nota il coordinatore del movimento in Abruzzo, Marco Forconi. Sotto gli striscioni sono stati posizionati pupazzi sui quali, spiega Forconi nella nota, «è stato versato un colorante rosso simile al sangue, a simboleggiare i suicidi e le chiusure di attività industriali e commerciali che hanno ridotto sul lastrico migliaia di famiglie italiane».