di Roberto Bernardelli – Mentre in Italia si chiacchiera e si litiga sull’economia green, la startup svizzera Sun-Ways ha sviluppato un sistema meccanico per installare dei pannelli fotovoltaici amovibili tra i binari ferroviari. Ne ha dato notizia la tv svizzera in questi giorni.
Il fotovoltaico relegato ai tetti o alle superfici spesso dei giardini, potrebbe avere una applicazione senza limiti. Come sulle barriere antirumore lungo le autostrade e le pareti delle dighe, “fino a colonizzare luoghi impensabili quali gli specchi d’acqua”.
Sun-Ways, è una piccola startup con sede a Ecublens, nel Canton Vaud. Leggiamo che “Lo spazio tra i binari ferroviari è sufficientemente grande per collocare dei pannelli fotovoltaici di dimensioni standard, senza per questo ostacolare la circolazione dei treni”, dice a SWI swissinfo.ch Baptiste Danichert, cofondatore di Sun-Ways. “In questo modo potremmo produrre una parte dell’elettricità di cui abbiamo bisogno”, aggiunge.
I pannelli solari sono fabbricati in Svizzera e preassemblati in officina. Danno quindi lavoro! “Larghi un metro, i pannelli possono essere facilmente collocati tra i binari e fissati alle rotaie tramite un meccanismo a pistoni”.
In un’Italia più lunga che larga, quanta energia si potrebbe produrre? Se lo fa la Svizzera, piccola e montuosa, cosa serve ai ministri italiani dediti ai trasporti, all’energia, all’ambiente, per valutare un progetto simile? Vanno forse a pescare?
Per ora ci limitiamo a ricordare che un ministro difende il progetto del ponte sullo Stretto dicendo che tanto gli uccelli migrano altrove. Sicuramente in Svizzera.
Onorevole Roberto Bernardelli, presidente Grande Nord