Elezioni regionali e Lega al 24,7%. Callegari: Milano e Venezia litigano su data del voto ma ai veneti serve l’autonomia

 

di Corrado Callegari – C’è un dibattito sottotraccia che magari non interessa il cittadino alle prese con la fine del mese, e al quale poco interessa la questione della data delle elezioni regionali, abbinate al referendum sul taglio dei parlamentari. La gente chiede concretezza, non i soliti refrain sugli sbarchi. C’è una Lega che dice no al Mes, no all’eurobond, no a tutto. No anche alle elezioni già a luglio. E, d’altra parte, se andiamo a fare la spesa in fila già da mesi, non si capisce perché non si possa farlo anche alle urne.

Tutti i governatori erano pronti e pure Luca Zaia, che è sull’onda per il suo interventismo nell’era del Covid. Ma il suo partito, a Milano, a deciso che è meglio farlo “bollire” un po’ e andare all’incasso quando magari il successo sarà stemperato dalla difficoltà della ripresa, della crisi.

La Lega di Salvini è stata data l’altro giorno al 24,7 dal sondaggio Ipsos. E si comprende bene che un confronto diretto con una lista di Zaia Presidente e Lega Salvini Premier creerebbe non pochi problemi alla leadership. Ma è questo il punto. Che in questo paese non si discute per fare qualcosa ma per andare contro qualcuno. La sinistra contro la destra, la destra contro la sinistra. La sinistra, un pezzettino, insieme con un pezzettino di destra contro le altre parti. Insomma, non si discute sui progetti ma si fa politica per far fuori qualcuno.

Abbiamo letto sulla stampa che l’altro giorno la Lega ha fatto un forum sul tema dell’autonomia per Roma. Roma ha già una corsia preferenziale, quella di Roma Capitale. Con risorse speciali. Con poteri speciali. Ma non bastano. Ed ecco allora che la Lega si preoccupa del perché Roma non sia ancora sufficientemente autonoma.

Dal 2017 non abbiamo visto un forum sui social con Zaia in testa e Salvini o qualcuno dei suoi, fare lo stesso dibattito sul referendum abortito sulle autonomie. Era questo il momento, questo il frangente in cui avrebbero dovuto dire, battendo i pugni: ecco, quelle prerogative, dal residuo fiscale, ai poteri degli enti locali, ci servono. E se non ce li date, noi ce li prendiamo comunque perché ne va della vita delle persone ora e del futuro delle imprese domani.

Invece assistiamo a show televisivi, a celebrazioni personali. Ma l’autonomia? Cosa ci verrete a dire, a ottobre, che ripartono le trattative con Roma, quella nel frattempo diventata autonoma? Che la sanità veneta è la migliore del mondo e che nelle rsa era tutto sotto controllo? Che le mascherine c’erano? Che non sono morti medici veneti in corsia perché senza sufficienti dpi?

Evidentemente litigare sulla data distrae i giornali. Ma non i cittadini. Almeno quelli che, come scrive il prof. De Donno, non sono mammalucchi.

Corrado Callegari, Partito dei Veneti-Grande Nord

 

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