Gli elefanti usano lo stesso meccanismo che usano gli umani per produrre quei suoni bassi, noti come infrasuoni, con cui comunicano fra loro. Un nuovo studio pubblicato su ‘Science’ ha esplorato il modo in cui nascono gli infrasuoni degli elefanti, che hanno una frequenza piu’ bassa di 20 hertz al secondo, e che finora erano ritenuti un mistero.
Si tratta di suoni che spesso non sono percepiti dall’orecchio umano, ma che questi pachidermi usano per comunicare. Lo studio e’ stato portato a termine dall’Universita’ di Vienna.
Gli scienziati finora non sapevano se questi suoni fossero prodotti da un’azione muscolare, come le fusa di un gatto, oppure se derivassero da una vibrazione causata dall’aria che attraversava corde vocali, come la voce umana. La morte naturale di un elefante in uno zoo di Berlino e’ stata l’occasione per studiare questo fenomeno direttamente.
I ricercatori hanno asportato la laringe dell’animale e hanno usato un video con immagini ad alta velocita’ per mostrare che l’infrasuono poteva essere riprodotto senza attivita’ neurale, quindi senza controllo muscolare. La replicazione del suono ha mostrato che l’animale usa un sistema mioelastico-aerodinamico con un flusso d’aria simile a quello che usano gli umani. Si tratta di vibrazioni delle corde vocali che sono usate da molti mammiferi, dagli umani ai pipistrelli.