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E “Un giorno da pecora” incornicia le frasi epiche. Di Maio: stiamo scrivendo la storia. Salvini: stiamo lavorando.

churchilldi STEFANIA PIAZZO – Sembra uno scherzo ma non lo è. Tanto che finisce in satira su Un giorno da pecora su Radio Rai. Di Maio esce dal vertice del Pirellone, ed afferma che… “stiamo scrivendo la storia”. E poi, “… speriamo di chiudere”. Salvini a ruota: “Fino all’ultimo lavorerò e lavoreremo per dare un governo al Paese. Notte e giorno”. E si scatena l’ironia dei commentatori radio. Che sottolineano come finalmente Salvini lavori “notte e giorno, si lavora adesso e domani mattina”.

E mentre tutto il paese dopo due mesi è ancora in ammollo, il segretario leghista aggiunge: “Sono contento perché si parla di temi. Non fate nomi”, risponde ai giornalisti. A chiudere il siparietto è il capogruppo al Senato, Centinaio, che sul documento d’accordo da comunicare al Quirinale, aggiunge che “mancano solo le virgole e i punti”.

Ne siamo certi?

Non sappiamo ancora se avremo un premier politico o tecnico, o come i predecessori un premier non eletto, cioè Monti, Letta, Renzi e Gentiloni. Non sappiamo se arriveremo ad un governo o se questa manfrina sia solo un modo per Salvini per tirarsi la volata e cannibalizzare definitivamente il centrodestra. Non sappiamo come si giustificheranno i due leader, Di Maio e Salvini, davanti ad un rito eternamente lungo, da prima repubblica, dopo aver dichiarato che loro sono il nuovo.

In ogni caso, di nuovo c’è ben poco. La politica non si fa sui social, trattare è cosa lunga, ci vuole arte e senso del domani. Ma nessuno di loro due sa cosa ci sarà domani. Dalle parti di Fratelli d’Italia qualcuno avrebbe detto, parlando di Salvini, che al suo confronto, Bossi era Winston Churchill.

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