di MARCELLO RICCI – Crisi di governo. Crisi di potere. Lo spigliato bamboccione si è dimesso per restare. Bugiardo per vocazione e professione, mente anche a se stesso. Interpreta la clamorosa sconfitta come vittoria. Mai, come oggi, Roma Ladrona e Imbrogliona è stata così debole, vulnerabile. I mercanti del potere, tentano un ulteriore accordo sul come spartirsi quel che resta di popoli spremuti e sfruttati, senza capire che questi difendono il diritto a decidere del loro futuro. Mentre il seriale mentitore, lotta per se stesso sventolando bandiere non sue, la corte di cialtroni che lo segue litiga per la perpetuazione di un potere che i cittadini contestano, appoggiandosi a spettri del passato, apparentemente vivi perché imbalsamati con i conservanti del malaffare. Quale migliore occasione per il Lombardo-Veneto di annunciare la secessione da Roma e proclamare l’INDIPENDENZA? Un’occasione così non tornerà mai più. A meno che la lotta per l’indipendenza sia uno stucchevole minuetto, una finzione organica ai giochi di potete per illudere i popoli con la favola bella della lotta per la libertà.
Via i prefetti, assemblea dei sindaci, trattenere i tributi nel territorio. La famelica lupa capitolina non è più in grado di mordere e sarà più facile del previsto seppellirla per sempre.