di ROBERTO BERNARDELLI – Siamo in recessione, lo leggiamo, lo conferma il governo. Ma questo sarebbe il meno se non fosse che è il governo ad aver aperto la porta alla gelata dell’economia. Avremmo potuto farcela, siamo il primo motore del Nord Europa. Parliamo ovviamente dell’economia padana. Il risultato è che i gialloverdi tra una boiata e l’altra, hanno perso per strada 75 mila occupati. Un olocausto economico.
E’ chiaro che l’opposizione ci marcia, in primis il Pd che cerca di tornare a far sentire la propria voce e infatti non è un caso che sia stato proprio il candidato Zingaretti alla segreteria a lanciare la sfida dei numeri.
La cifra è corretta, perché a maggio 2018 l’Istat registrava 23.345 milioni di occupati. Ora ne contiamo 23.269 milioni.Gli altri? A casa, tutti. Quindi i 76mila posti che mancano diviso i 214 giorni dal governo Conte ad oggi fa una media di 355 occupati in meno al giorno.
Mentre gli occupati dipendenti a tempo determinato da 3.046 milioni sono passati a 3,130 milioni. Più precatr? Effetto del decreto dignità? Direi di sì.
“La flessione in 7 mesi è dello 0,8% che oltre a essere un dato molto alto in termini assoluti, 122 mila occupati in meno, rappresenta la variazione più negativa in 7 mesi dal luglio 2013”, commentava il Pd. E pensare che c’era chi, a sinistra, un pensierino per un’alleanza con i 5Stelle ce l’aveva fatta.